Adalbert Holzer (1881 Munich - 1966 Munich). Wettersteinkamm. Watercolour, 29 x 34.5 cm (visible size), 37.5 x 43 cm (frame), signed and dated at lower right 'ADALBERT HOLZER [19]23'.
Framed behind glass. Frame shows signs of wear.
- The blue of the mountains -
About the artwork
The Wetterstein ridge is revealed to the viewer from a gentle, snow-covered hill. In contrast to conventional depictions of mountains, the painting is composed entirely of shades of blue, which condense into the blue-grey of the rock or fade into the white of the snow. As a complementary colour to the blue, Holzer virtuously activates the ochre ground. The uniform yet exciting polarity of the colours emphasises the massive majesty of the mountains and at the same time underlines the special character of the Wetterstein ridge. Holzer transferred the translucency of glass painting, in which he was originally trained, to watercolour and developed a pictorial language related to the art of Ferdinand Hodler, which earned him the nickname 'Master of Blue' and led to the appreciation of his watercolours in particular.
About the artist
After an apprenticeship as a stained glass painter at the Kunstgewerbeschule, Adalbert Holzer studied at the Munich Art Academy under Carl von Marr from 1904. Early on, however, Holzer was drawn to the mountains to paint. with his artist friend Otto Bauriedl, he repeatedly went into the mountains and mastered difficult ascents, such as the first ascent of the north face of the Spritzkar. from 1904, Holzer worked as a freelance artist, producing contributions inspired by Giovanni Segantini and Fritz Baer for the 'Jugend', the 'Jugendblätter' and the 'Leipziger Illustrierte'. Later he concentrated more and more on the mountain world and contributed pictures to the 'Deutsche Alpenzeitung', the 'Mitteilungen des Deutschen Alpenvereins' and the 'Bergkamarad'.
Holzer regularly took part in exhibitions at the Munich Glaspalast and, in 1912, at the Great Art Exhibition in Berlin.
"His ink, brush and pen drawings capture the mountain's personality with a few concise strokes, leaving room for artistic sensitivity. He achieves particular mastery in his watercolours and paintings in oil and tempera".
Josef Weingärtner
"A striking and outstanding strength of Holzer's is revealed in his ink drawings. Here every outline, every shadow is limited to the essential and characteristic, and no superfluous brushstroke detracts from the overall effect".
Fritz Schmitt
Selected Bibliography
Fritz Schmitt: Dem Bergmaler Adalbert Holzer zum Gedenken. In: Mitteilungen des Deutschen Alpenvereins 19,5 (September 1967), S. 123-124.
Erwin Georg Hipp: Adalbert Holzer. Maler der Berge und Bergsteiger, Leoni am Starnberger 2008.
Adalbert Holzer (1881 Monaco - 1966 Monaco). Wettersteinkamm. Acquerello, 29 x 34,5 cm (formato visibile), 37,5 x 43 cm (cornice), firmato e datato in basso a destra "ADALBERT HOLZER [19]23".
Incorniciato dietro vetro. La cornice presenta segni di usura.
- Il blu delle montagne -
Informazioni sull'opera d'arte
La cresta del Wetterstein si rivela allo spettatore da una dolce collina innevata. In contrasto con le rappresentazioni convenzionali delle montagne, il dipinto è composto interamente da sfumature di blu, che si condensano nel grigio-azzurro della roccia o sfumano nel bianco della neve. Come colore complementare al blu, Holzer attiva virtuosamente il fondo ocra. La polarità uniforme ma emozionante dei colori enfatizza l'imponente maestosità delle montagne e allo stesso tempo sottolinea il carattere speciale della cresta del Wetterstein. Holzer trasferì la traslucenza della pittura su vetro, nella quale si era originariamente formato, all'acquerello e sviluppò un linguaggio pittorico legato all'arte di Ferdinand Hodler, che gli valse il soprannome di "Maestro del blu" e portò all'apprezzamento dei suoi acquerelli in particolare.
Informazioni sull'artista
Dopo un apprendistato come pittore di vetrate alla Kunstgewerbeschule, dal 1904 Adalbert Holzer studia all'Accademia d'arte di Monaco sotto la guida di Carl von Marr. Con l'amico artista Otto Bauriedl, si reca ripetutamente in montagna e padroneggia difficili ascensioni, come la prima salita della parete nord dello Spritzkar. A partire dal 1904, Holzer lavora come artista indipendente, producendo contributi ispirati a Giovanni Segantini e Fritz Baer per la "Jugend", gli "Jugendblätter" e i "Leipziger Illustrierte". In seguito si concentrò sempre più sul mondo della montagna e contribuì con immagini alla "Deutsche Alpenzeitung", alle "Mitteilungen des Deutschen Alpenvereins" e al "Bergkamarad".
Holzer partecipò regolarmente alle mostre al Glaspalast di Monaco e, nel 1912, alla Grande Esposizione d'Arte di Berlino.
"I suoi disegni a inchiostro, pennello e penna catturano la personalità della montagna con pochi tratti concisi, lasciando spazio alla sensibilità artistica. Raggiunge una particolare maestria negli acquerelli e nei dipinti a olio e a tempera".
Josef Weingärtner
"Una forza sorprendente ed eccezionale di Holzer si rivela nei suoi disegni a inchiostro. Qui ogni contorno, ogni ombra è limitata all'essenziale e alla caratteristica, e nessuna pennellata superflua sminuisce l'effetto complessivo".
Fritz Schmitt
Bibliografia selezionata
Fritz Schmitt: Dem Bergmaler Adalbert Holzer zum Gedenken. In: Mitteilungen des Deutschen Alpenvereins 19,5 (settembre 1967), S. 123-124.
Erwin Georg Hipp: Adalbert Holzer. Maler der Berge und Bergsteiger, Leoni am Starnberger 2008.
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