Ida Fuà, Busto moderno, Italia, anni '50, Scultura in gesso

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1950s Italian Modern Plaster Sculpture “Head of a young boy” by Ida Fuà

Very important plaster sculpture depicting a young boy by the great italian artist Ida Fuà
The boy, caught in a gaze of rare intensity and depth, has his head bowed to one side in an attitude of languid transport.

Ida Fua is a Jewish artist, lived during the years of fascism and racial laws; Ida Fua is an invisible artist, a woman who had to hide herself with her own art.
Coming from the rich family Lolli and wife of Carlo Fua, Industrial director of the village Crespi D’adda, IDA spent most of his life in Torno, a small town on Lake Como, where he sought refuge and protection in his solitary villa surrounded by greenery.
Here, in his atelier with Lake view, he produced most of his works: these are sculptures depicting faces, busts and particular human profiles that look like an aesthetic expression of his own personal drama.
To strike with greater strength are probably the eyes of these figures: they are eyes from the missed gaze, eyes that perhaps dream a elsewhere.
No one looks at the spectator, nor does he support a direct relationship with him, as in indicating an impossibility of communication, to experience the other.
In the omission, however, the gesture appears rich in meaning and full of emotion, ultimately returning a sign of hope: in these untouched eyes it leaks the desire to recover the gaze, to affirm its own willingness to exist, to be there.
(Written by Alice Bitto).

scultura italiana moderna in gesso del 1950 "Testa di ragazzo" di Ida Fuà

Importantissima scultura in gesso raffigurante un ragazzo della grande artista italiana Ida Fuà
Il ragazzo, colto in uno sguardo di rara intensità e profondità, ha la testa chinata di lato in un atteggiamento di languido trasporto.

Ida Fuà è un'artista ebrea, vissuta negli anni del fascismo e delle leggi razziali; Ida Fuà è un'artista invisibile, una donna che ha dovuto nascondersi con la propria arte.
Proveniente dalla ricca famiglia Lolli e moglie di Carlo Fua, direttore industriale del villaggio Crespi D'adda, IDA trascorre gran parte della sua vita a Torno, un piccolo paese sul lago di Como, dove si rifugia e si protegge nella sua villa solitaria immersa nel verde.
Qui, nel suo atelier con vista sul lago, ha realizzato la maggior parte delle sue opere: si tratta di sculture raffiguranti volti, busti e particolari profili umani che sembrano un'espressione estetica del suo dramma personale.
A colpire con maggiore forza sono probabilmente gli occhi di queste figure: sono occhi dallo sguardo mancato, occhi che forse sognano un altrove.
Nessuno guarda lo spettatore, né sostiene un rapporto diretto con lui, come a indicare un'impossibilità di comunicazione, di fare esperienza dell'altro.
Nell'omissione, però, il gesto appare ricco di significato e carico di emozione, restituendo in definitiva un segno di speranza: in questi occhi intatti trapela il desiderio di recuperare lo sguardo, di affermare la propria volontà di esistere, di esserci.
(Scritto da Alice Bitto).

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Periodo	1950 - 1959
Periodo di produzione	1950 - 1959
Paese di produzione	Italia
Marchio di attribuzione	Questo pezzo è stato attribuito sulla base di documenti d'archivio, come cataloghi d'epoca, dischi di design, o altre fonti letterarie
Stile	Classical, Figurative, Pop Art, Italiano moderno, Modernista
Stato	Buono — Questo articolo vintage/antico può presentare alcuni segni di usura come graffi e altri segni del tempo.
Restauro e condizioni dettagliate	Leggera usura dovuta all’età e all’utilizzo, Segni d'uso consistenti, Patina dovuta all’età e all’utilizzo
Codice prodotto	MAX-1789141
Materiale	Gesso
Colore	Avorio
Larghezza	46 cm 46 cm
Profondità	28 cm 28 cm
Altezza	50 cm 50 cm

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