Vincenzo Schiavio (Gorla di Veleso, 1888 - Como, September 9, 1954) was an Italian painter. With the untimely death of his son by Carlo, an industrialist and mayor of Veleso, the constraint is to leave the boarding school and earn a living working in the textile factory of a few relatives. He took part in the Great War as an alpine skier on the Adamello, and it was in this circumstance that his passion for painting, to which he devoted his whole life, working in the workshop on Via Dottesio 3 in Como. The dominant theme of his works has always been the mountain. The former embraces the techniques of divisionism, thanks to his friendship with Baldassare Longoni and Carlo Fornara. But soon he moves to a dry realism and finally to a very personal style with which he represents alpine landscapes and country visions. The exhibition his works in many individual and group exhibitions, including the Venice Biennale in 1950 and the Rome Quadrennial in 1951. He died in Como on September 9, 1954, along with incurable diseases. His works are preserved in the Civic Art Gallery of Como and in various private Lombard collections. Vincenzo Schiavio, edited by Alberto Longatti, Monograph for the Anthological Exhibition of December 1981, Como 1981. Alberto Longatti Vincenzo Schiavio. The filigree light, in The light and other things. Moments of Art in Lombardy 1900-1990, Erba 1998, pp. IX-XXII. 20th century on Lake Como. Painting between waters and mountains, organized by Maria Angela Previtera, Milan 2013.
Vincenzo Schiavio (Gorla di Veleso, 1888 - Como, 9 settembre 1954) è stato un pittore italiano. Con la prematura morte del figlio di Carlo, industriale e sindaco di Veleso, la costrizione è quella di lasciare il collegio e guadagnarsi da vivere lavorando nella fabbrica tessile di alcuni parenti. Partecipa alla Grande Guerra come sciatore alpino sull'Adamello, ed è in questa circostanza che nasce la passione per la pittura, alla quale si dedica per tutta la vita, lavorando nella bottega di via Dottesio 3 a Como. Il tema dominante delle sue opere è sempre stato la montagna. Il primo abbraccia le tecniche del divisionismo, grazie all'amicizia con Baldassare Longoni e Carlo Fornara. Ma ben presto passa a un realismo asciutto e infine a uno stile molto personale con cui rappresenta paesaggi alpini e visioni campestri. Espone le sue opere in molte mostre individuali e collettive, tra cui la Biennale di Venezia del 1950 e la Quadriennale di Roma del 1951. Muore a Como il 9 settembre 1954, insieme a malattie incurabili. Le sue opere sono conservate nella Pinacoteca Civica di Como e in varie collezioni private lombarde. Vincenzo Schiavio, a cura di Alberto Longatti, Monografia per la Mostra Antologica del dicembre 1981, Como 1981. Alberto Longatti Vincenzo Schiavio. La luce in filigrana, in La luce e altre cose. Momenti d'arte in Lombardia 1900-1990, Erba 1998, pp. IX-XXII. Novecento sul lago di Como. Pittura tra acque e montagne, a cura di Maria Angela Previtera, Milano 2013
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