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This Correspondence between Léon Gischia and Nesto Jacometti, written in French and Italian , in 1960, is composed of 7 items, prefectly readable and in excellent conditions, except for holes on the left margin. A long Typewritten Letter Signed by N.J . Five Autograph Letters Signed by Lèon Gischia to Nesto. Autograph Note in pencil by N. J. to L.G. In 1955 the editor and collector, Nesto Jacometti engaged in the new publishing initiative, L'Oeuvre Gravée, calling new prestigious names on the Parisian art scene. Many artists owe their initiation to the art of engraving to him: Marino Marini, Massimo Campigli, Léon Gischia, Zao Wou-Ki, Johnny Friedlaender, Corneille, Max Ernst and Alberto Magnelli, and Mario Prassinos. The long typewritten letter by Nesto explains the graphic project and is a very detaild report of the ambitions editorial adventure, with date of payment, technical information about a new ''oeuvre by Gischia to chez Mourlot''. This Correspondence is the sum of leter of intentions and commitments of new artworks and lithographs! Léon Gischia (Dax, Landes, 1903 - 1991) is a French painter who worked in Paris also with Le Corbusier and F. Léger on the decoration of the Pavillon des Temps Nouveaux (1937). The artist's works are featured in numerous major museums of modern art, including the Musée National d’Art Moderne and the Centre Georges Pompidou in Paris, and the Victoria & Albert Museum in London. Many retrospectives were dedicated to him at the Paris Art Centre in 1985, the Galerie d’Art International in Paris in 1988, the Musée de Zagreb in 1988, the Musée de Borda in 1988, the Paris Art Centre in 1990. He also participated in the Venice Biennal in 1988. Gischia lived through three artistic phases: from 1917 to 1942 for figuration, from 1946 to 1960 for abstraction, from 1960 to his death for lively geometrization. Founding member of the Salon de Mai, he collaborated in the staging of about thirty installations plays and shows by Jean Vilar, taking care of the scenography and costumes, respecting his taste and compositional style, with the addition of surreal elements Nesto Jacometti (Locarno, 1898- 1973) Nesto Jacometti is still today a fascinating figure of the Locano and International cultural scene of the last century. Collector and editor of graphic art, he was the promoter of two important editorial projects and adventures: the Guilde Internationale de la Gravure and L’Oeuvre Gravée Born in Locarno at the end of the 19th century, at the age of 30 he left Ticino to move to Paris and immerse himself in the bohemian atmosphere of Montparnasse. The war forces him to return to Switzerland, to Geneva, where he works in the journalistic field and he knows figures as Albert Skira and Pierre Cailler. With the latter one a collaboration born and resulted, in 1949, in a printing guild: an edition of etchings and lithographs destined for a wide circulation of the Paris School. During all his life, Jacometti collaborates and involves artists such as Rufino Tamayo and Jean Lurçat, Antoni Clavé, Zao Wou-Ki, Alfred Manessier, Gustave Singier and Zoran Music. He was awarded at the Venice Biennale in 1953, with the Critics' Grand Prix.In 1955 Jacometti engaged in the new publishing initiative, L'Oeuvre Gravée, calling new prestigious names on the Parisian art scene. Many artists owe their initiation to the art of engraving to him: Marino Marini, Massimo Campigli, Zao Wou-Ki, Johnny Friedlaender, Corneille, Max Ernst and Alberto Magnelli. Paul Claudel.
Questa Corrispondenza tra Léon Gischia e Nesto Jacometti, scritta in francese e in italiano, nel 1960, è composta da 7 articoli, leggibili in modo perfetto e in ottime condizioni, ad eccezione dei fori sul margine sinistro. Una lunga lettera dattiloscritta firmata da N.J . Cinque lettere autografe firmate da Lèon Gischia a Nesto. Nota autografa a matita di N.J. a L.G. Nel 1955 l'editore e collezionista Nesto Jacometti si impegnò nella nuova iniziativa editoriale L'Oeuvre Gravée, chiamando nuovi nomi prestigiosi nel panorama artistico parigino. Molti artisti devono a lui la loro iniziazione all'arte dell'incisione: Marino Marini, Massimo Campigli, Léon Gischia, Zao Wou-Ki, Johnny Friedlaender, Corneille, Max Ernst e Alberto Magnelli, Mario Prassinos. La lunga lettera dattiloscritta di Nesto spiega il progetto grafico ed è un resoconto molto distaccato dell'ambiziosa avventura editoriale, con data di pagamento, informazioni tecniche su una nuova ''opera di Gischia a chez Mourlot''. Questa Corrispondenza è la somma delle intenzioni e degli impegni di nuove opere d'arte e litografie! Léon Gischia (Dax, Landes, 1903 - 1991) è un pittore francese che ha lavorato a Parigi anche con Le Corbusier e F. Léger alla decorazione del Pavillon des Temps Nouveaux (1937). Le opere dell'artista sono presenti in numerosi e importanti musei d'arte moderna, tra cui il Musée National d'Art Moderne e il Centre Georges Pompidou di Parigi, e il Victoria & Albert Museum di Londra. Numerose retrospettive gli sono state dedicate al Centro d'Arte di Parigi nel 1985, alla Galerie d'Art International di Parigi nel 1988, al Musée de Zagreb nel 1988, al Musée de Borda nel 1988, al Centro d'Arte di Parigi nel 1990. Ha partecipato anche alla Biennale di Venezia nel 1988. Gischia ha vissuto tre fasi artistiche: dal 1917 al 1942 per la figurazione, dal 1946 al 1960 per l'astrazione, dal 1960 alla morte per la vivace geometrizzazione. Membro fondatore del Salon de Mai, ha collaborato alla messa in scena di una trentina di installazioni teatrali e spettacoli di Jean Vilar, curandone la scenografia e i costumi, nel rispetto del suo gusto e del suo stile compositivo, con l'aggiunta di elementi surreali Nesto Jacometti (Locarno, 1898- 1973) Nesto Jacometti è ancora oggi una figura affascinante della scena culturale locanese e internazionale del secolo scorso. Collezionista e curatore di grafica, è stato promotore di due importanti progetti editoriali e di avventure: la Guilde Internationale de la Gravure e L'Oeuvre Gravée Nato a Locarno alla fine dell'Ottocento, a 30 anni ha lasciato il Ticino per trasferirsi a Parigi e immergersi nell'atmosfera bohémien di Montparnasse. La guerra lo costringe a tornare in Svizzera, a Ginevra, dove lavora nel campo giornalistico e conosce personaggi come Albert Skira e Pierre Cailler. Con quest'ultimo nasce una collaborazione che sfocia, nel 1949, in una corporazione tipografica: un'edizione di acqueforti e litografie destinate a una vasta diffusione della Scuola parigina. Per tutta la vita Jacometti collabora e coinvolge artisti come Rufino Tamayo e Jean Lurçat, Antoni Clavé, Zao Wou-Ki, Alfred Manessier, Gustave Singier e Zoran Music. Premiato alla Biennale di Venezia nel 1953 con il Grand Prix della Critica, nel 1955 Jacometti si impegna nella nuova iniziativa editoriale L'Oeuvre Gravée, chiamando nuovi nomi prestigiosi del panorama artistico parigino. Molti artisti devono a lui la loro iniziazione all'arte dell'incisione: Marino Marini, Massimo Campigli, Zao Wou-Ki, Johnny Friedlaender, Corneille, Max Ernst e Alberto Magnelli. Paul Claudel.
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