A set of two Montecarlo (T12) side tables with a simple and elegant brass structure and tabletops in crystal, they are the perfect companion for any seats, beds, or desks.
The brass structure present a pleasant patina due to the age of the tables.
Designed by Corrado Corradi dell'Acqua and manufactured by Azucena during the 1950s.
Corrado Corradi Dell’Acqua (Milan 1905 – Varese 1982) was a law expert, an amateur writer, and silently became a designer. His dachshund’s name was Azucena, as the gipsy of a Giuseppe Verdi’s opera. After all Maria Callas was hosted after the dress rehearsal of the legendary 1955’s Traviata, at La Scala, that Luchino Visconti built around her Violetta. Azucena was also the name of the company Corradi had started in 1947 with two other young Milanese intellectuals, Luigi Caccia Dominioni and Ignazio Gardella – the last one had already been his schoolmate at the Liceo Berchet, and would have later joined him in many other projects. The premises of his adventure had materialized in two different editions of the Milan Triennial Exhibition. In 1933, Corradi had presented his black nickel and copper bookends, and in 1939 he had exhibited a silver and golden copper tea service wrapped in the coils of a snake. In those objects, the simplicity and the elegance of his future works could be foreseen but not fully recognized. Some years later he would have designed objects such as his lamps made with glass from Milan tramcars, his two-seat sofa for an intimate talk, his saddle-shaped armchairs that forced the body in a perfect posture, his little-tree-shaped photo frame that could be wore as a cameo collier, or his marble ashtray with pestle that could still be used to put out a cigarette at the Banca Popolare office in Piazza Meda, Milan. Not to mention his liquor cabinet Brangania, made of wood like a plough and covered with natural leather, and his wardrobe Garitta that seemed taken from a painting by Carlo Carrà. He designed everything starting from the house, with a precise idea of living in mind.
Un set di due tavolini Montecarlo (T12) con una semplice ed elegante struttura in ottone e piani in cristallo, sono il compagno perfetto per qualsiasi seduta, letto o scrivania.
La struttura in ottone presenta una piacevole patina dovuta all'età dei tavolini.
Disegnati da Corrado Corradi dell'Acqua e prodotti da Azucena negli anni Cinquanta.
Corrado Corradi Dell'Acqua (Milano 1905 - Varese 1982) è stato un giurista, uno scrittore dilettante e, silenziosamente, un designer. Il suo bassotto si chiamava Azucena, come la zingara di un'opera di Giuseppe Verdi. Del resto Maria Callas fu ospitata dopo la prova generale della leggendaria Traviata del 1955, alla Scala, che Luchino Visconti costruì intorno alla sua Violetta. Azucena era anche il nome della compagnia che Corradi aveva fondato nel 1947 con altri due giovani intellettuali milanesi, Luigi Caccia Dominioni e Ignazio Gardella - quest'ultimo era già stato suo compagno di scuola al Liceo Berchet, e lo avrebbe poi affiancato in molti altri progetti. Le premesse della sua avventura si erano concretizzate in due diverse edizioni della Triennale di Milano. Nel 1933 Corradi aveva presentato i suoi fermalibri in nichel nero e rame, mentre nel 1939 aveva esposto un servizio da tè in argento e rame dorato avvolto nelle spire di un serpente. In quegli oggetti si potevano prevedere, ma non riconoscere appieno, la semplicità e l'eleganza delle sue opere future. Qualche anno dopo avrebbe disegnato oggetti come le sue lampade realizzate con i vetri dei tram milanesi, il suo divano a due posti per un colloquio intimo, le sue poltrone a forma di sella che costringevano il corpo in una postura perfetta, il suo portafoto a forma di piccolo albero che poteva essere indossato come collier per cammei, o il suo posacenere in marmo con pestello che poteva ancora essere usato per spegnere una sigaretta nella sede della Banca Popolare in Piazza Meda a Milano. Per non parlare del suo mobile per liquori Brangania, fatto di legno come un aratro e rivestito di pelle naturale, e del suo armadio Garitta che sembrava tratto da un quadro di Carlo Carrà. Ha progettato tutto, a partire dalla casa, con una precisa idea dell'abitare.
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