Still Life is a superb original oil painting on panel, realized by the Italian artist Vincenzino Volò, best-known as Vincenzino dei Fiori (Rémondans, 1620-Milan, 1671) around 1640-1660. Original Title: Natura morta di fiori entro vasi biansati (Still life of Bouquet in two-handled vases). On the back of the panel, two labels are glued ''da Milano'', ''A Piacenza'', (''from Milan'' ''to Piacenza''). The labels indicate a transfer of the artwork, perhaps in the first half of the twentieth century, from Piacenza to Milan. While instead the style and technique make us understand the artwork was commissioned or created in the Milan of Federico Borromeo, archbishop of Milan from1595 to 1630. The author of the painting can be identified in the person of Vincenzo Volò, a talented artist who fell into oblivion, recently rediscovered and appreciated. Founder of the Vincenzini family, he was born in Franche-Comté in 1620 (in the past its birth was erroneously fixed to 1606). In the mid-forties of the seventeenth century he arrived to Milan, and held a leading artistic role: he was the founder of a family workshop that imposed his style and strongly influenced Milanese collecting with his still lifes and influenced generations and generations of painters. Vincenzino also was the first painter of still life to work on the Bella Island for Vitaliano VI Borromeo and collaborated with well-known figure painters such as Francesco Cairo, Scaramuccia, Nuvolone and Fumagalli. As regards the style, the archaic tendency of Lombard painting of still life from the early decades of the seventeenth century is clearly evident, looking at primitivism and the happy schematization of the composition of the artwork. The dating of this artwork could be fixed around the first half of the seventeenth century because it is confirmed by the type of support, a wooden panel, always used by Vincenzino. As for the subject, Volò generally painted bouquets of flowers in two-handled vases placed on transversal planes seen from the front. It is possible to compare this work with other Dei Fiori's artworks: the pair of Flower Vases in the Ala Ponzone Civic Museum of Cremona, the pair of Still lifes with flowers at the Pinacoteca of the Sforzesco Castle in Milan, and Flowers, fruit and game preserved at the Ala Ponzone Civic Museum. Reference bibliography: G. Bocchi - U. Bocchi, Vincenzo Volò, in ''Naturaliter. Nuovi contributi alla natura morta in Italia settentrionale e Toscana fra XVII e XVIII secolo'', Calenzano, 1998, pp. 66-71; G. Bocchi, Vincenzo Volò pittore di nature morte: le origini borgognone e alcuni aspetti della sua attività milanese, in ''Arte Lombarda'', Nuova serie, 17'0-171, 2014, 1-2, pp. 62-75. Expertise by Dr. Patrizio Basso Bondini date November, 2019. This artwork is shipped from Italy. Under existing legislation, any artwork in Italy created over 70 years ago by an artist who has died requires a licence for export regardless of the work’s market price. The shipping may require additional handling days to require the licence according to the final destination of the artwork.
Natura morta è un superbo dipinto originale a olio su tavola, realizzato dall'artista italiano Vincenzino Volò, meglio conosciuto come Vincenzino dei Fiori (Rémondans, 1620-Milano, 1671) intorno al 1640-1660. Titolo originale: Natura morta di fiori entro vasi biansati. Sul retro della tavola sono incollate due etichette ''da Milano'', ''A Piacenza'', (''da Milano'' ''a Piacenza''). Le etichette indicano un trasferimento dell'opera, forse nella prima metà del Novecento, da Piacenza a Milano. Mentre invece lo stile e la tecnica ci fanno capire che l'opera è stata commissionata o realizzata nella Milano di Federico Borromeo, arcivescovo di Milano dal 1595 al 1630. L'autore del dipinto può essere identificato nella persona di Vincenzo Volò, artista di talento caduto nell'oblio, recentemente riscoperto e apprezzato. Fondatore della famiglia Vincenzini, nacque in Franca Contea nel 1620 (in passato la sua nascita fu erroneamente fissata al 1606). A metà degli anni Quaranta del Seicento arrivò a Milano e ricoprì un ruolo artistico di primo piano: fu il fondatore di una bottega di famiglia che impose il suo stile e influenzò fortemente il collezionismo milanese con le sue nature morte e influenzò generazioni e generazioni di pittori. Vincenzino fu anche il primo pittore di nature morte a lavorare all'Isola Bella per Vitaliano VI Borromeo e collaborò con noti pittori di figura come Francesco Cairo, Scaramuccia, Nuvolone e Fumagalli. Per quanto riguarda lo stile, è evidente la tendenza arcaica della pittura lombarda di natura morta dei primi decenni del Seicento, guardando al primitivismo e alla felice schematizzazione della composizione dell'opera. La datazione di quest'opera potrebbe essere fissata intorno alla prima metà del Seicento perché confermata dal tipo di supporto, una tavola di legno, sempre utilizzato da Vincenzino. Per quanto riguarda il soggetto, Volò generalmente dipingeva mazzi di fiori in vasi a due manici posti su piani trasversali visti di fronte. È possibile confrontare quest'opera con altre opere del Dei Fiori: la coppia di Vasi di fiori del Museo Civico Ala Ponzone di Cremona, la coppia di Nature morte con fiori della Pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano e Fiori, frutta e selvaggina conservata al Museo Civico Ala Ponzone. Bibliografia di riferimento: G. Bocchi - U. Bocchi, Vincenzo Volò, in ''Naturaliter. Nuovi contributi alla natura morta in Italia settentrionale e Toscana fra XVII e XVIII secolo'', Calenzano, 1998, pp. 66-71; G. Bocchi, Vincenzo Volò pittore di nature morte: le origini borgognone e alcuni aspetti della sua attività milanese, in ''Arte Lombarda'', Nuova serie, 17'0-171, 2014, 1-2, pp. 62-75. Perizia del Dr. Patrizio Basso Bondini data novembre, 2019. Questa opera d'arte viene spedita dall'Italia. Secondo la legislazione vigente, qualsiasi opera d'arte in Italia creata più di 70 anni fa da un artista deceduto richiede una licenza per l'esportazione, indipendentemente dal prezzo di mercato dell'opera. La spedizione potrebbe richiedere ulteriori giorni di gestione per richiedere la licenza a seconda della destinazione finale dell'opera d'arte.
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