Set of six Monk chairs with a structure in walnut wood, the seat, and the back are made of canvas, which is fitted over two tubular steel sections in such a way as to create a very comfortable chair. Made from solid wooden planks, the legs support the tubular sections and are joined two by two with crosspieces. The Monk chair was designed by Tobia and Afra Scarpa in 1973 and manufactured by Molteni in the late 1970s. Tobia Scarpa and his wife Afra Bianchin began their long career together in 1959, designing the Pigreco chair at Franco Albini’s decorating course. Both of them graduated from IUAV in Venice in 1969, and they worked together on dozens of famous projects, especially in furniture design, standing out as representatives of “architecture and design characterized by elegant, refined forms and choice of materials. Without following the trends or passing fads, but “pursuing the ideal of a long-lasting, properly made product”, Afra and Tobia Scarpa participated in the establishment of the company Flos (1960), for which they went on to design several lamps (Fantasma, Biagio, Papillona, Pierrot). The pair worked on many important commissions (including B&B, Cassina, Fabbian, Gavina, Stildomus, Veas); their armchairs, chairs and sofas include the Coronado armchair (1966), with its innovative use of polyurethane. In addition to industrial products, the Scarpas made an essential contribution “to the new need to organize and represent the enterprises of Veneto and Lombardia. Winners of the 1970 Compasso d’Oro award, they established a very important long-term partnership with Benetton of Treviso, planned the knitwear factory in Paderno (1964), the plants in Castrette di Villorba (1980 and 1993), and restored and conversion of Villa Spineda in Venegazzù (1999) as well as numerous shops (they also designed shops for C&B, Geox and Unifor). The Scarpas also worked on numerous restoration projects in Veneto, “striving to achieve a synthesis between ongoing experimentation with innovative solutions and in-depth knowledge of traditional building techniques.
Wear consistent with age and use.
Set di sei sedie Monk con struttura in legno di noce, la seduta e lo schienale sono realizzati in tela, che viene montata su due sezioni tubolari in acciaio in modo da creare una sedia molto confortevole. Le gambe, realizzate con assi di legno massiccio, sostengono le sezioni tubolari e sono unite a due a due con traverse. La sedia Monk è stata progettata da Tobia e Afra Scarpa nel 1973 e prodotta da Molteni alla fine degli anni Settanta. Tobia Scarpa e sua moglie Afra Bianchin hanno iniziato la loro lunga carriera insieme nel 1959, progettando la sedia Pigreco al corso di decorazione di Franco Albini. Entrambi si sono laureati allo IUAV di Venezia nel 1969 e hanno lavorato insieme a decine di progetti famosi, soprattutto nel campo dell'arredamento, distinguendosi come rappresentanti di "un'architettura e un design caratterizzati da forme e scelte di materiali eleganti e raffinati. Senza seguire le tendenze o le mode passeggere, ma "perseguendo l'ideale di un prodotto duraturo e ben fatto", Afra e Tobia Scarpa partecipano alla fondazione dell'azienda Flos (1960), per la quale disegnano numerose lampade (Fantasma, Biagio, Papillona, Pierrot). La coppia ha lavorato su molte importanti commissioni (tra cui B&B, Cassina, Fabbian, Gavina, Stildomus, Veas); tra le poltrone, le sedie e i divani da loro disegnati si ricorda la poltrona Coronado (1966), con l'uso innovativo del poliuretano. Oltre ai prodotti industriali, gli Scarpa diedero un contributo essenziale "alla nuova esigenza di organizzare e rappresentare le imprese del Veneto e della Lombardia". Vincitori del Compasso d'Oro nel 1970, hanno instaurato un'importante collaborazione a lungo termine con la Benetton di Treviso, hanno progettato il maglificio di Paderno (1964), gli stabilimenti di Castrette di Villorba (1980 e 1993), il restauro e la riconversione di Villa Spineda a Venegazzù (1999) e numerosi negozi (hanno progettato anche negozi per C&B, Geox e Unifor). Gli Scarpa hanno lavorato anche a numerosi progetti di restauro in Veneto, "cercando di raggiungere una sintesi tra la continua sperimentazione di soluzioni innovative e la conoscenza approfondita delle tecniche costruttive tradizionali".
Usura coerente con l'età e l'uso.
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