Motherhood is a touching lithograph realized by the Italian artist Bruno Emiro Callegari in the 1980s. Hand-watercolored lithograph. Unique specimen. Unique proof. Personally colored by the artist and hand-signed on the lower right margin: B. Emiro Callegari. Bottom left: prova unica. Dimensions: cm 70 x 50. In perfect conditions. Few relationships are as commonly seen in art as the one between mother and child. Motherhood remains a constant inspiration for artists, and this is the theme of this Bruno Emiro Callegari's lithograph. Bruno Emiro Callegari (Massarosa, Lucca,1944-2006) was a great painter and musician. Famous for his ethereal and fluffy women, made with a skilfully unraveled rapid stroke, in the sea of pastel shades with strong hues. He continued to paint even when the illness forced him for the last three years to a forced hospital stay. Like Monet, who by now old, rich and universally recognized, despite the deforming disease in his hands, had his brushes tied to continue painting, writing his story, so Emiro continued to paint.
Motherhood è una toccante litografia realizzata dall'artista italiano Bruno Emiro Callegari negli anni Ottanta. Litografia colorata ad acquerello a mano. Esemplare unico. Prova unica. Colorata personalmente dall'artista e firmata a mano sul margine inferiore destro: B. Emiro Callegari. In basso a sinistra: prova unica. Dimensioni: cm 70 x 50. In perfette condizioni. Poche relazioni sono così comunemente viste in arte come quella tra madre e figlio. La maternità rimane una costante ispirazione per gli artisti, ed è questo il tema della litografia di Bruno Emiro Callegari. Bruno Emiro Callegari (Massarosa, Lucca, 1944-2006) è stato un grande pittore e musicista. Famoso per le sue donne eteree e vaporose, realizzate con un tratto rapido e sapientemente svelato, in un mare di tinte pastello dai toni forti. Ha continuato a dipingere anche quando la malattia lo ha costretto per gli ultimi tre anni a una degenza ospedaliera forzata. Come Monet, ormai vecchio, ricco e universalmente riconosciuto, nonostante la malattia deformante nelle sue mani, aveva i pennelli legati per continuare a dipingere, scrivendo la sua storia, così Emiro continuò a dipingere.
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