Traduzione generata automaticamente
Mostra originale
Mostra traduzione
Jules Pascin - Little Red Riding Hood - Original Lithograph Conditions: excellent 32 x 24 cm 1938 XXe siècle, San Lazzaro Julius Pinkas, otherwise known as Jules Pascin, was born in Viddin, Bulargaria in 1885. He spent time in Vienna, Berlin, then Munich, and he was 20 when he moves to Paris in 1905. Paris is abundant with artists coming from around the world (Modigliani, Soutine, Picasso, Chagall, etc.); these last welcome him and he collaborates with them on several Parisian publications. An individualist sensitive to exterior influences, Pascin has a personality out of the ordinary, oscillating without rest between seduction and appearance, is naturally anxious, prey to permanent doubts, seemingly depressed. The allure of being frail and dark, he frequents the terraces of the Dome and the Rotunda. He draws his contemporaries, attaching himself to the human condition, passionate by the female body that he draws with all its curves. In 1914, Pascin must leave Paris because of his Bulgarian nationality, and he leaves for the United States, and sets up in New York where he takes American nationality. He travels, bringing back drawings and watercolours from Cuba, Texas, Florida, etc. He is in search of new means of expression. In 1920, Pascin returns to Paris. He applies himself with passion to his engravings, learning this art from Jean-Gabriel Daragnès. He drinks, leading his life towards dissolve, frequenting with assiduity the fenced up mansions where he covers his sketchbooks with voluptuous drawings, sometimes erotic. The world of Pascin is not far from Toulouse-Lautrec. His drawings, like his paintings express a great sadness, a profound distress that he manages to control less and less. In 1923, the artist adopts a manner known as ‘nacree’ (a pearl effect), utilizing pastel colors, becoming an expert in the technique of using transparent layers of paint, coming back to the theme of prostitution, an environment in which he unites completely. His characteristic at times is supple and incisive. A Bohemian, an unrepentant spender, eaten away by alcohol, exhausted, sick, depressed, puts his life to the most extreme limits possible, he commits suicide on June 2, 1930, the same day that a of an exhibition opening is dedicated to him.
Jules Pascin - Cappuccetto Rosso - Litografia originale Condizioni: eccellenti 32 x 24 cm 1938 XXe siècle, San Lazzaro Julius Pinkas, altrimenti noto come Jules Pascin, è nato a Viddin, Bulargaria nel 1885. Trascorre del tempo a Vienna, Berlino, poi Monaco, e ha 20 anni quando si trasferisce a Parigi nel 1905. Parigi abbonda di artisti provenienti da tutto il mondo (Modigliani, Soutine, Picasso, Chagall, ecc.); questi ultimi lo accolgono ed egli collabora con loro a diverse pubblicazioni parigine. Individualista sensibile alle influenze esterne, Pascin ha una personalità fuori dal comune, che oscilla senza sosta tra seduzione e apparenza, è naturalmente ansioso, preda di dubbi permanenti, apparentemente depresso. Il fascino dell'essere fragile e oscuro, frequenta le terrazze del Duomo e della Rotonda. Disegna i suoi contemporanei, attaccandosi alla condizione umana, appassionato dal corpo femminile che disegna con tutte le sue curve. Nel 1914, Pascin deve lasciare Parigi a causa della sua nazionalità bulgara, e parte per gli Stati Uniti, e si stabilisce a New York dove prende la nazionalità americana. Viaggia, riportando disegni e acquerelli da Cuba, Texas, Florida, ecc. È alla ricerca di nuovi mezzi di espressione. Nel 1920, Pascin ritorna a Parigi. Si applica con passione alle sue incisioni, imparando quest'arte da Jean-Gabriel Daragnès. Beve, conducendo la sua vita verso la dissolvenza, frequentando con assiduità i palazzi recintati dove copre i suoi quaderni di schizzi con disegni voluttuosi, a volte erotici. Il mondo di Pascin non è lontano da quello di Toulouse-Lautrec. I suoi disegni, come i suoi dipinti esprimono una grande tristezza, una profonda angoscia che riesce a controllare sempre meno. Nel 1923, l'artista adotta una maniera conosciuta come 'nacree' (un effetto perlato), utilizzando colori pastello, diventando un esperto nella tecnica di utilizzare strati trasparenti di pittura, tornando al tema della prostituzione, un ambiente in cui si unisce completamente. La sua caratteristica a volte è duttile e incisiva. Boemo, spendaccione impenitente, divorato dall'alcol, esausto, malato, depresso, porta la sua vita ai limiti più estremi possibili, si suicida il 2 giugno 1930, lo stesso giorno in cui gli viene dedicata l'inaugurazione di una mostra.
Contattaci
Fai un'offerta
Abbiamo notato che sei nuovo su Pamono!
Accetta i Termini e condizioni e l'Informativa sulla privacy
Contattaci
Fai un'offerta
Ci siamo quasi!
Per seguire la conversazione sulla piattaforma, si prega di completare la registrazione. Per procedere con la tua offerta sulla piattaforma, ti preghiamo di completare la registrazione.Successo
Grazie per la vostra richiesta, qualcuno del nostro team vi contatterà a breve.
Se sei un professionista del design, fai domanda qui per i vantaggi del Programma Commerciale di Pamono