Joan Miró, Agora I, Litografia a colori, 1971, Incorniciato

Joan Miró, Agorà I, 1971
Litografia a colori
Opera firmata dall'artista
Dimensioni di lavoro 71/51
Opera incorniciata

Manifesto litografico per una mostra di artisti rappresentati dalla Galeria Maeght al Musée d'Art Moderne di Strasburgo nel 1971. Manifesto di Joan Miró, pittore, scultore e ceramista catalano. Il maestro surrealista è uno dei più importanti artisti spagnoli del XX secolo e uno dei più grandi artisti dell'arte contemporanea.

Un quadro è fatto di pennellate, così come una poesia è fatta di parole. - Joan Miro

Le opere di Miró sono interpretate come appartenenti al surrealismo, come espressione di un ritorno all'infanzia e come sabbiere per il subconscio. Lo stile di Miró consiste in colori vivaci combinati con forme semplificate, che ricordano i disegni di un bambino piccolo. Inizialmente, Miró creò in vari stili alla moda, come ad esempio quello fauvista e cubista. Nel 1920 si reca più volte a Parigi e un anno dopo vi si stabilisce definitivamente. Incontra Pablo Picasso, Vasily Kandinsky e molti altri artisti di spicco. Nel 1924 si unisce ai surrealisti del circolo di André Breton, ma - nonostante lavori sotto la loro influenza - rimane ai margini di questa tendenza, mantenendo la posizione di outsider.

Influenzato da poeti e scrittori surrealisti, inizia a sviluppare un proprio stile: una mappa di segni colorati senza peso e forme poetiche che evocano sia la freschezza apparentemente ingenua dell'invenzione sia l'esuberante e barocco spirito catalano. Gli elementi dello stile da lui adottato erano forme organiche e un disegno appiattito con linee nette. Con l'aiuto di un simbolo, la traccia di un dito, di una mano, dell'acqua sulla carta, di una linea apparentemente delicata su un tessuto - il maestro trasformava il mondo che lo circondava con chiara semplicità. Ha creato una realtà piena di trasformazioni poetiche e oniriche.

Il suo stile di vita aveva un grande bisogno di pulizia, ordine ed educazione. Lo studio era ordinato e le opere erano disposte secondo un sistema noto solo all'artista. Cresciuto a Barcellona, trascorse parte della sua vita a Parigi e, sebbene nel 1956 l'artista decise di trasferirsi a Palma di Maiorca e a Villa Son Abrines, la sua vita continuò a seguire il ritmo barcellonese-parigino. La scelta di Palma di Maiorca non fu casuale, anche perché sua moglie - Pilar Juncosa - era nata su quest'isola del Mediterraneo.

Spesso il punto di partenza dei dipinti di Mirò è la macchia di colore principale da cui emerge il mondo con la rigorosa organizzazione della sua forma irrazionale. Per quanto spontanea possa sembrare questa creazione, solo il primo momento è stato creato liberamente, mentre il resto è meticolosamente controllato secondo le esigenze di Mirò per l'equilibrio della composizione. Liberando i suoi dipinti da illusioni e aneddoti, Miró ha raggiunto il limite della semplificazione. È l'autore della tecnica pittorica del grattage, che consiste nel raschiare la pittura dalla tela.

Opera in condizioni originali d'epoca.