The bronze group “The Abduction of the Sabines” , made in the technique of electroforming according to the model of the Florentine master Giovanni da Bologna, a representative of the early Baroque. The work illustrates the famous plot of Roman history when the robbers and pirates, associates of Romulus, invited the neighboring Sabinyan tribe to visit. In t the middle of the party at the signal of Romulus, the Romans rushed to grab the girls, pushing their fathers and husbands away, thereby ensuring the future of the eternal city. The work is built in a spiral manner; from the defeated and pleading for mercy on the bottom of the composition to the solemn possession of prey at the top. The expression of the struggle is ensured by the multi-direction of the hands. Passion and cherishing of the possessed are the leitmotifs of the protagonist. The Florentine master Giovanni da Bologna, nicknamed Jambolon, is considered one of the best masters of late mannerism. The sculpture group he created combines classical nudes typical for Greek sculpture and the dynamism of mannerism. In 1563, Giambologna became a member of the prestigious Academy of Arts in Florence. He creates his first masterpiece for the city of Bologna: after receiving payment for a bronze sculpture of Neptune, the master creates it for the fountain of the same name. The design of the sculpture of the Sabinyanok began in 1579. Initially, the artist planned to create only two figures, which can be seen from the preparatory bronze blanks (Capodimonte Museum, Naples), but then he added a third figure, as evidenced by wax models (Victoria and Albert Museum, London). A full-scale plaster sculpture model can be seen in the Gallery of the Academy of Fine Arts in Florence. The statue illustrates the legend of the outbreak of the Sabine War. Almost the entire population of Rome was made up of men, and local tribes did not allow their women to marry the Romans because of their poverty. Romulus organizes a holiday in the city, inviting many guests, including his neighbors, and at a certain moment of the celebration, a violent abduction of women takes place, subsequently imprinted in stone by the great master Jambolonha.
Il gruppo in bronzo "Il rapimento dei Sabini", realizzato nella tecnica dell'elettroformatura secondo il modello del maestro fiorentino Giovanni da Bologna, un rappresentante del primo barocco. L'opera illustra la famosa trama della storia romana quando i briganti e i pirati, soci di Romolo, invitarono la vicina tribù dei Sabini. Nel mezzo della festa al segnale di Romolo, i romani si precipitarono ad afferrare le ragazze, spingendo via i loro padri e mariti, assicurando così il futuro della città eterna. L'opera è costruita a spirale; dagli sconfitti che implorano pietà nella parte inferiore della composizione al solenne possesso della preda nella parte superiore. L'espressione della lotta è assicurata dalla multidirezione delle mani. La passione e l'amore per il posseduto sono i leitmotiv del protagonista. Il maestro fiorentino Giovanni da Bologna, soprannominato Jambolon, è considerato uno dei migliori maestri del tardo manierismo. Il gruppo scultoreo da lui creato combina nudi classici tipici della scultura greca e il dinamismo del manierismo. Nel 1563, Giambologna diventa membro della prestigiosa Accademia delle Arti di Firenze. Crea il suo primo capolavoro per la città di Bologna: dopo aver ricevuto il pagamento per una scultura in bronzo di Nettuno, il maestro la realizza per la fontana omonima. La progettazione della scultura del Sabinyanok inizia nel 1579. Inizialmente, l'artista pianificò di creare solo due figure, come si può vedere dai grezzi preparatori in bronzo (Museo di Capodimonte, Napoli), ma poi aggiunse una terza figura, come testimoniano i modelli in cera (Victoria and Albert Museum, Londra). Un modello di scultura in gesso in scala reale può essere visto nella Galleria dell'Accademia di Belle Arti di Firenze. La statua illustra la leggenda dello scoppio della guerra delle Sabine. Quasi tutta la popolazione di Roma era composta da uomini, e le tribù locali non permettevano alle loro donne di sposare i romani a causa della loro povertà. Romolo organizza una festa in città, invitando molti ospiti, compresi i suoi vicini, e ad un certo momento della celebrazione, avviene un violento rapimento di donne, successivamente impresso nella pietra dal grande maestro Jambolonha.
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