Drawing, woman, Italian painter,Black and White Published in the general catalog of Luigi Carluccio Felice Casorati (Novara, 4 December 1883 - Turin, 1 March 1963). During a period of rest on the Euganean hills, he began to paint, executing the first known work, a Paduan landscape of 1902. He exhibited at the Venice Biennale in 1907, 1909 and 1911. In this context he was strongly impressed by the room dedicated to Gustav Klimt . He is close to the artists of Ca' Pesaro, Arturo Martini, Gino Rossi, Umberto Moggioli, Pio Semeghini, whose European orientation introduces him to the artistic developments of Paris and Monaco. In the works of the post-war period, the decorative detail is replaced by the meditation of an essential form, influenced by the mathematical spatial constructions of Piero della Francesca's fifteenth-century painting. The purity and enigmatic tone of his compositions help outline the "magical realism" originally shared by the Novecento group. Two themes that recur throughout his work: the female figure and the still life. While participating in the "Novecento Italiano" exhibitions of 1926 and 1929, he nevertheless remained independent. He won the prize for painting at the Venice Biennale in 1938. He He also received official recognition at the great exhibitions in Paris, Pittsburgh and San Francisco in the late 1930s. He is particularly active in the creation of sets and costumes for the Teatro dell'Opera in Rome, La Scala in Milan and the Maggio Musicale Fiorentino. In 1952 he held a personal exhibition at the Venice Biennale, and with Ottone Rosai, received the special prize of the Presidency.
Disegno, donna, pittore italiano, bianco e nero Pubblicato nel catalogo generale di Luigi Carluccio Felice Casorati (Novara, 4 dicembre 1883 - Torino, 1 marzo 1963). Durante un periodo di riposo sui colli Euganei, inizia a dipingere, realizzando la prima opera conosciuta, un paesaggio padovano del 1902. Espone alla Biennale di Venezia nel 1907, 1909 e 1911. In questo contesto rimane fortemente colpito dalla sala dedicata a Gustav Klimt. È vicino agli artisti di Ca' Pesaro, Arturo Martini, Gino Rossi, Umberto Moggioli, Pio Semeghini, il cui orientamento europeo lo introduce agli sviluppi artistici di Parigi e Monaco. Nelle opere del dopoguerra, il dettaglio decorativo è sostituito dalla meditazione di una forma essenziale, influenzata dalle costruzioni spaziali matematiche della pittura quattrocentesca di Piero della Francesca. La purezza e il tono enigmatico delle sue composizioni contribuiscono a delineare il "realismo magico" originariamente condiviso dal gruppo Novecento. Due temi che ricorrono in tutta la sua opera: la figura femminile e la natura morta. Pur partecipando alle mostre del "Novecento Italiano" del 1926 e del 1929, rimane comunque indipendente. Nel 1938 vince il premio per la pittura alla Biennale di Venezia. Ottiene riconoscimenti ufficiali anche alle grandi mostre di Parigi, Pittsburgh e San Francisco alla fine degli anni Trenta. È particolarmente attivo nella creazione di scene e costumi per il Teatro dell'Opera di Roma, la Scala di Milano e il Maggio Musicale Fiorentino. Nel 1952 tiene una mostra personale alla Biennale di Venezia e, con Ottone Rosai, riceve il premio speciale della Presidenza.
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