Image dimensions: 6.5 x 6.5 cm. Grammature is an original print etching realized by Elio Marchegiani and published in the1970s by La Nuova Foglio, Macerata. Colored etching. Hand-signed in pencil on the lower right. Numbered in pencil on the lower left by the artist. Edition 11/100. Good conditions. This analytic print belongs to the series Grammature di colore realized by the artist during the 1970s. The artwork is composed of a little white square shape in the center in which the spectator can see a pink clove. The ''Grammature di colore'' is an abstract geometric synthesis of the Italian fresco, which remains a constant research reference. A ''Grammatura di colore'' is currently on display in the Italian Contemporary Art Collection at the Farnesina (Ministry of Foreign Affairs, Rome); two Grammature of color (on plaster and on blackboard) are exhibited at the GNAM in Rome, in the hall of the '900, and again at the' Museo del 900 'and at the' Cantiere del '900' Gallerie d'Italia in Milan. Elio Marchegiani (Siracusa, 1929) He began to paint by himself, but it was the meeting with Mario Nigro, the knowledge and friendship with Gianni Bertini that suggested he leave the province for the artistic adventure in Paris, Milan, Rome, Bologna and in the summer the island of Favignana. In Florence he is part of ''Gruppo 70'', with a close friendship with Giuseppe Chiari. The attention to Giacomo Balla, Marcel Duchamp and Lucio Fontana and the links between science and image are the basis of his work. In 1968 he is at the Venice Biennale together with the reconstruction of futurist flowers and other works left unfinished by Balla or with the inscription: ''Reconstruct them with the materials of your era''. In 2001 the La Scala Theater Museum invited him with his reconstruction of ''Feu d'artifice'' by Giacomo Balla, reported at Castello di Rivoli, at MART in Rovereto and at Palazzo Reale in Milan in 2009 for the exhibition ''Futurism 1909-2009 - speed + art + action ''. After research on movement and light, the idea of ''technology as poetry'' leads him to an even more careful analysis of his work with works and settings, the series of tires, destined to die over time, also brought to the Biennale of Venice of 1972. Just before he had realized the Grammature of color, or a formal research on the supports (Intonaco, Lavagna, Pelle, Pergamena exhibited at the Studio Sant'Andrea in Milan).
Dimensioni dell'immagine: 6.5 x 6,5 cm. Grammature è un'acquaforte a stampa originale realizzata da Elio Marchegiani e pubblicata negli anni settanta da La Nuova Foglio, Macerata. Acquaforte colorata. Firmata a matita in basso a destra. Numerata a matita in basso a sinistra dall'artista. Edizione 11/100. Buone condizioni. Questa stampa analitica appartiene alla serie Grammature di colore realizzata dall'artista negli anni '70. L'opera è composta da una piccola forma quadrata bianca al centro della quale lo spettatore può vedere uno spicchio rosa. Le ''Grammature di colore'' sono una sintesi geometrica astratta dell'affresco italiano, che rimane un costante riferimento di ricerca. Una ''Grammatura di colore'' è attualmente esposta nella Collezione d'Arte Contemporanea Italiana alla Farnesina (Ministero degli Affari Esteri, Roma); due Grammature di colore (su gesso e su lavagna) sono esposte alla GNAM di Roma, nella sala del '900, e ancora al 'Museo del 900' e al 'Cantiere del '900' Gallerie d'Italia di Milano. Elio Marchegiani (Siracusa, 1929) Inizia a dipingere da solo, ma è l'incontro con Mario Nigro, la conoscenza e l'amicizia con Gianni Bertini a suggerirgli di lasciare la provincia per l'avventura artistica a Parigi, Milano, Roma, Bologna e in estate l'isola di Favignana. A Firenze fa parte del ''Gruppo 70'', con una stretta amicizia con Giuseppe Chiari. L'attenzione a Giacomo Balla, Marcel Duchamp e Lucio Fontana e i legami tra scienza e immagine sono alla base del suo lavoro. Nel 1968 è alla Biennale di Venezia insieme alla ricostruzione di fiori futuristi e altre opere lasciate incompiute da Balla o con la scritta: ''Ricostruiscile con i materiali della tua epoca''. Nel 2001 il Museo del Teatro alla Scala lo invita con la sua ricostruzione di ''Feu d'artifice'' di Giacomo Balla, riportata al Castello di Rivoli, al MART di Rovereto e a Palazzo Reale di Milano nel 2009 per la mostra ''Futurismo 1909-2009 - velocità + arte + azione''. Dopo una ricerca sul movimento e sulla luce, l'idea di ''tecnologia come poesia'' lo porta ad un'analisi ancora più attenta del suo lavoro con opere e ambientazioni, la serie dei pneumatici, destinata a morire nel tempo, portata anche alla Biennale di Venezia del 1972. Poco prima aveva realizzato la Grammatura del colore, ovvero una ricerca formale sui supporti (Intonaco, Lavagna, Pelle, Pergamena esposti allo Studio Sant'Andrea di Milano).
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