Sarpi table designed by Carlo Scarpa for Simon Gavina with frame in brushed stainless steel, held together with visible recessed screws, Bologna, Italy, 1970. Glass table top with rounded edges, supported by the frame with rubber inserted into round brass supports. Excellent vintage condition. The Tulu dining chairs by Kazuhide Takahama were bought in 1970 together with this table and are in excellent all original condition as well. They are not included and will be offered separately. Simon Gavina produced a collection of designs that are true design icons. “Ultrarazionale”, which Sarpi table is part of, was a collection of sculptural works designed by Scarpa which were the result of carefully chosen materials, combined with well planned attention to detail and execution. from architecture to works in glass, from design projects to preparing museum exhibitions, the work of Carlo Scarpa has always stood out in the unmistakable way in which it manages to bring together his love for materials, his attention to detail and his masterly elaboration of organic and Wrightian poetics. Architect, designer and artist, Scarpa left the Venice Academy of Art and began professional work, but continued to visit craftsmen’s’ workshops and Venetian master glassworkers.
Tavolo Sarpi disegnato da Carlo Scarpa per Simon Gavina con struttura in acciaio inox spazzolato, tenuta insieme da viti incassate a vista, Bologna, Italia, 1970. Piano in vetro con bordi arrotondati, sostenuto dalla struttura con gomma inserita in supporti rotondi in ottone. Ottime condizioni vintage. Le sedie da pranzo Tulu di Kazuhide Takahama sono state acquistate nel 1970 insieme a questo tavolo e sono anch'esse in eccellenti condizioni originali. Non sono incluse e saranno offerte separatamente. Simon Gavina ha prodotto una collezione di progetti che sono vere e proprie icone del design. "Dall'architettura alle opere in vetro, dai progetti di design all'allestimento di mostre museali, il lavoro di Carlo Scarpa si è sempre distinto per l'inconfondibile modo in cui riesce a coniugare l'amore per i materiali, l'attenzione ai dettagli e la magistrale elaborazione di una poetica organica e wrightiana. Architetto, designer e artista, Scarpa lascia l'Accademia d'Arte di Venezia e inizia l'attività professionale, ma continua a frequentare le botteghe artigiane e i maestri vetrai veneziani.
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