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Important Olmec figure of Olmec ethnic dignitary from the preclassic period (2500-200 BC) Important Olmec figure of dignitary of the Olmec ethnic group of the preclassic period (2500-200 BC) Green serpentine, white, yellow veins, shiny surface. Height 24.5 cm. Weight: 1446 g
Large character sculpted in a magnificent greenish blue serpentine veined with white. He is standing with his legs slightly bent. His arms hang along the trunk, the hands are represented with folded fingers closed by two straight thumbs. His heavy round shoulders are surmounted by a head with a prognathous chin, the lips drawn in the pure Olmec tradition (upper lip down). Two small, hollow, almond-shaped eyes surround a long, aquiline nose with flaring nostrils. On the sides, the presence of rectangular ears. This statue is exceptional for its size, for the force that emerges from it and finally for its exceptional state of preservation. The Olmec civilization, more concerned with the gods than with men, is not characterized by representations of the human body. This excellently crafted anthropomorphic sculpture displays well-represented anatomical details. Therefore, we should not think that it is a free representation of the human body. On the contrary, it is almost certain that this piece was used in a ritual to represent a god or to attach the attributes of some deities such as necklaces or ornaments. It is dated to the Middle Preclassic for obvious stylistic reasons. This piece is an excellent example of Olmec stone art. Among some of its physical characteristics, the following stand out: apparently “it had two fleshy bulges on the sides of the nose. The almond-shaped eyes are large and slightly oblique, with the outer corners down; THE PEOPLE OF THE JAGUAR.
ORIGIN: Acquired by the Valdivielso family in the 1960s. Inherited to his children Exhibitions:Grisalla Valladolid Art Gallery BIBLIOGRAPHY. Alcina Franch, Jose. ARCHAEOLOGISTS OR ANTIQUE DEALERS, Ancient History of Archeology in Spanish America, Ediciones del Serbal, 1995. De la Fuente, Beatriz. "THE MEN OF STONE, OLMEC SCULPTURE", National Autonomous University of Mexico, Mexico, 1977. Medellin Zenil, Alfonso. CORPUS ANTIQUITATUM AMERICANENSIUM, "Olmec monoliths and others in the museum of the University of Veracruz", National Institute of Anthropology and History, International Academic Union, Mexico, 1971. Figures de Pierre, Paris, 1992, fig. 3, p. 31. Mezcala, Carlo Gay and Frances Pratt, Geneva, 1992, p. 213, fig. 253. L'Art Précolombien, Olmèque, Maya, Aztèque, Lausanne, 1997, p. 76. Mexico Terre des Dieux, Genève, 1998, p.34, plate 15. Chontal, Ancient stone sculpture from Guerrero Mexico, Geneva, 2001, p. 109, plate n°164. Au coeur de l'Amérique Précolombienne, 2003, p. 64, fig. 9. Catalog de la Vente Binoche, March 14, 2005, lot n°8. Exhibition "Figures de Pierre, L'Art du Guerrero", Paris, 1992. Mexico, Terre des Dieux, Genève, 1998. Museum of Anthropology of Xalapa, Veracruz. Mexico.
Importante figura olmeca di dignitario dell'etnia olmeca del periodo preclassico (2500-200 a.C.) Importante figura olmeca di dignitario dell'etnia olmeca del periodo preclassico (2500-200 a.C.) Serpentino verde, bianco, venature gialle, superficie lucida. Altezza 24,5 cm. Peso: 1446 g
Grande personaggio scolpito in un magnifico serpentino blu verdastro venato di bianco. È in piedi con le gambe leggermente piegate. Le braccia pendono lungo il tronco, le mani sono rappresentate con dita piegate chiuse da due pollici diritti. Le pesanti spalle rotonde sono sormontate da una testa con mento prognatico, le labbra disegnate secondo la pura tradizione olmeca (labbro superiore in basso). Due occhi piccoli, incavati e a mandorla circondano un naso lungo e aquilino con narici aperte. Ai lati, la presenza di orecchie rettangolari. Questa statua è eccezionale per le sue dimensioni, per la forza che emerge da essa e infine per il suo eccezionale stato di conservazione. La civiltà olmeca, più interessata agli dei che agli uomini, non è caratterizzata da rappresentazioni del corpo umano. Questa scultura antropomorfa di eccellente fattura mostra dettagli anatomici ben rappresentati. Non dobbiamo quindi pensare che si tratti di una libera rappresentazione del corpo umano. Al contrario, è quasi certo che questo pezzo sia stato usato in un rituale per rappresentare un dio o per attaccare gli attributi di alcune divinità come collane o ornamenti. È stato datato al Preclassico medio per ovvie ragioni stilistiche. Questo pezzo è un eccellente esempio di arte litica olmeca. Tra le sue caratteristiche fisiche, spiccano le seguenti: apparentemente "aveva due rigonfiamenti carnosi ai lati del naso. Gli occhi a mandorla sono grandi e leggermente obliqui, con gli angoli esterni verso il basso; IL POPOLO DEL JAGUAR.
ORIGINE: Acquisito dalla famiglia Valdivielso negli anni Sessanta. Ereditato dai figli Mostre: Galleria d'arte Grisalla Valladolid BIBLIOGRAFIA. Alcina Franch, José. ARCHEOLOGI O MERCANTI DI ANTIQUE, Storia antica dell'archeologia in America spagnola, Ediciones del Serbal, 1995. De la Fuente, Beatriz. "GLI UOMINI DI PIETRA, SCULTURA OLMEC", Università Nazionale Autonoma del Messico, Messico, 1977. Medellin Zenil, Alfonso. CORPUS ANTIQUITATUM AMERICANENSIUM, "Monoliti olmechi e altri nel museo dell'Università di Veracruz", Istituto Nazionale di Antropologia e Storia, Unione Accademica Internazionale, Messico, 1971. Figures de Pierre, Parigi, 1992, fig. 3, p. 31. Mezcala, Carlo Gay e Frances Pratt, Ginevra, 1992, p. 213, fig. 253. L'Art Précolombien, Olmèque, Maya, Aztèque, Losanna, 1997, p. 76. Mexico Terre des Dieux, Genève, 1998, p. 34, tav. 15. Chontal, Antica scultura in pietra di Guerrero Messico, Ginevra, 2001, p. 109, lastra n° 164. Au coeur de l'Amérique Précolombienne, 2003, p. 64, fig. 9. Catalogo della vendita Binoche, 14 marzo 2005, lotto n. 8. Mostra "Figures de Pierre, L'Art du Guerrero", Parigi, 1992. Messico, Terre des Dieux, Ginevra, 1998. Museo di Antropologia di Xalapa, Veracruz. Messico.
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