Important oil on canvas painting depicting “Saint Peter in prison being freed by the Angel”.
The original is kept at the Regional Gallery of Palazzo Abatellis in Palermo.
It comes from the no longer existing church of San Pietro in Vincoli, which was destroyed by aerial bombardment of Palermo on 7 January 1943.
The high quality of the work suggests that it may be an autograph preparatory sketch by the great Sicilian artist Pietro Novelli.
The painting is embellished by a wonderful, antique frame with a gilded bronze attachment in the shape of a putto's head.
This painting, never before on the market, comes from an Italian important private collection
Pietro Novelli (March 2, 1603 – August 27, 1647) was an Italian painter of the Baroque period, active mainly in Palermo.
Also known as il Monrealese or Pietro "Malta" Novelli to distinguish him from his father, Pietro Antonio Novelli I.
He was also nicknamed by contemporaries as the Raphael of Sicily.
He was born in Monreale, and died in Palermo.
He initially trained with his father, a painter and mosaicist.
As a young apprentice he was a fellow pupil with Gerardo Asturino.
In 1618, he moved to Palermo and apprenticed with Vito Carrera (1555–1623).
His first dated work is from 1626: St. Anthony Abbot for the church of Sant'Antonio Abate in Palermo.
The development of his style owed much to Anthony van Dyck, who visited Sicily in 1624 and whose altarpiece, the Madonna of the Rosary in the oratory of Santa Maria del Rosario in Palermo was highly influential for local artists.
He was also commissioned works and paintings for many churches in Piana degli Albanesi, and various works to adorn the villas of the Sicilian nobility.
Other influences on Novelli were the Caravaggisti or tenebrists active in Naples (for example, Ribera).
Novelli also painted for the church of Santa Zita in Monreale, and painted a Marriage of Cana for the refectory of the Benedictines in Monreale.
He was injured during the revolution in Palermo in 1647, and died from his wounds.
His pupils included Andrea Carreca, Francesco Maggiotto, Francesco Giselli, Michele Blasco, Vincenzo Marchese, Giacomo lo Verde, and Macri da Girgenti. He was also an architect and stage set designer.
The dimensions are frame included
Importante dipinto a olio su tela raffigurante "San Pietro in prigione che viene liberato dall'Angelo".
L'originale è conservato presso la Galleria Regionale di Palazzo Abatellis a Palermo.
Proviene dalla non più esistente chiesa di San Pietro in Vincoli, distrutta dal bombardamento aereo di Palermo del 7 gennaio 1943.
L'alta qualità dell'opera fa pensare che possa trattarsi di uno schizzo preparatorio autografo del grande artista siciliano Pietro Novelli.
Il dipinto è impreziosito da una splendida cornice antica con un attacco in bronzo dorato a forma di testa di putto.
Questo dipinto, mai presentato sul mercato, proviene da un'importante collezione privata italiana
Pietro Novelli (2 marzo 1603 - 27 agosto 1647) è stato un pittore italiano del periodo barocco, attivo principalmente a Palermo.
Conosciuto anche come il Monrealese o Pietro "Malta" Novelli per distinguerlo dal padre, Pietro Antonio Novelli I.
Fu anche soprannominato dai contemporanei il Raffaello di Sicilia.
Nacque a Monreale e morì a Palermo.
Inizialmente si formò con il padre, pittore e mosaicista.
Da giovane apprendista fu compagno di studi di Gerardo Asturino.
Nel 1618 si trasferì a Palermo e fu apprendista di Vito Carrera (1555-1623).
La sua prima opera datata è del 1626: il Sant'Antonio Abate per la chiesa di Sant'Antonio Abate a Palermo.
Lo sviluppo del suo stile deve molto ad Anthony van Dyck, che visitò la Sicilia nel 1624 e la cui pala d'altare, la Madonna del Rosario nell'oratorio di Santa Maria del Rosario a Palermo, ebbe grande influenza sugli artisti locali.
Gli furono inoltre commissionate opere e dipinti per molte chiese di Piana degli Albanesi e diverse opere per abbellire le ville della nobiltà siciliana.
Altre influenze su Novelli furono i caravaggisti o tenebristi attivi a Napoli (ad esempio, Ribera).
Novelli dipinse anche per la chiesa di Santa Zita a Monreale e dipinse le Nozze di Cana per il refettorio dei Benedettini di Monreale.
Ferito durante la rivoluzione palermitana del 1647, morì per le ferite riportate.
Tra i suoi allievi figurano Andrea Carreca, Francesco Maggiotto, Francesco Giselli, Michele Blasco, Vincenzo Marchese, Giacomo lo Verde e Macrì da Girgenti. Fu anche architetto e scenografo.
Le dimensioni della cornice sono incluse
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