La tela rappresenta la vita quotidiana ed il suo fluire attraverso il lavoro nei campi, elemento centrale di sopravvivenza. Nella fila superiore vediamo la prima aratura, a cui segue, dopo l'arrivo delle piogge, una seconda preparazione del terreno. Nella seconda fila, vediamo estrarre le sementi dai granai; vengono portate in sacchi e seminate, con successiva ricopertura a zappa; la fila si chiude con lo spuntare delle piantine. Nella terza fila il contadino sorveglia e protegge dalle bestie selvatiche il seminato; segue la scena della raccolta e della battitura, che si chiude con il riporre nel granaio il frutto del lavoro. Nella quarta fila una donna prepara la farina, e cuoce una focaccia; lava poi i piedi al marito e lui la ricambia offrendole il primo boccone; la scena si conclude con tutta la famiglia a letto.
Fa parte di un gruppo di sette opere, giunte in Italia alla fine degli anni '30; furono acquistate direttamente in loco , come abbiamo ricostruito dai carteggi e dalle foto di famiglia, dall'avvocato xxx, nonno dei proprietari, che fu inviato come legale rappresentante di una azienda di produzione italiana nel 1935 in Etiopia, e da qui venne scacciato nel 1938 dal generale Graziani, perchè ritenuto antifascista. Le tele rimasero nella collezione familiare, nel palazzo di famiglia, e vengono ora riproposto in tutta la loro forza espressiva.
L'Etiopia ha una storia molto particolare: situata tra Africa ed Asia, e tra Mediterraneo ed Oceano Indiano, fu un crocevia e punto di incontro di differenti culture, stimolato anche dai costanti ed intensi flussi commerciali.
Cinque secoli avanti Cristo si stabilizzò la dinastia Aksum; sotto questo regno, nel quarto secolo dopo Cristo, il cristianesimo venne istituito religione di stato, nella sua versione copta ortodossa. I testi sacri medioevali parlano anche però di un rapporto diretto con una delle dieci tribù ebraiche, rifugiatasi in Etiopia, dalle quali derivò la stirpe reale attraverso la regina di Saba.
Ed infatti in Etiopia ancora oggi vive la stirpe dei Falascià, ebrei neri le cui prime notizie storiche risalgono al 600 dopo Cristo.
L'Etiopia fu dunque un baluardo ebraico-cristiano, con influenze africane, ma da considerarsi quasi il lembo meridionale della cultura mediterranea.
Contattaci
Fai un'offerta
Abbiamo notato che sei nuovo su Pamono!
Accetta i Termini e condizioni e l'Informativa sulla privacy
Contattaci
Fai un'offerta
Ci siamo quasi!
Per seguire la conversazione sulla piattaforma, si prega di completare la registrazione. Per procedere con la tua offerta sulla piattaforma, ti preghiamo di completare la registrazione.Successo
Grazie per la vostra richiesta, qualcuno del nostro team vi contatterà a breve.
Se sei un professionista del design, fai domanda qui per i vantaggi del Programma Commerciale di Pamono