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Enrico Baj - Original Lithograph Colorful Abstraction 1962 XXe Siecle Dimensions: 32 x 24 Edition: G. di San Lazzaro. Enrico Baj, Italian (1924 - 2003) Born in Milan on 31st October 1924, Enrico Baj was one of the most important contemporary Italian artists. Playing a leading role in the Fifties and Sixties avantgarde alongside Fontana, Jorn, Manzoni and Klein, Baj established close ties with Max Ernst, Marcel Duchamp, E. L. T. Mesens, and other artists of the Cobra group, with New Realism, Surrealism and Pataphysics. In 1951 in Milan, together with Dangelo and Dova, Baj founded the ''Nuclear Art'' movement; in 1954, in opposition to the systematic repetitiveness of stylistic formalism, along with Asgern Jorn he founded the ''Mouvement International pour une Bauhaus Imaginiste” against the enforced rationalization and geometric abstraction of art. The polychromatic and mixed media collages pervaded by a playful and ironic vein, constitute the symbol of the Milan-born artist's satirical vein: the dismembering of form to express the deflagration of matter and imagery. Baj's work is divided into various periods, all marked by profane irony and a constant pursuit of renewed form of expression: playful, fun themes like those in ''Mirrors, furniture, meccano constructions, ladies, modifications, d’apres (Gli specchi, i mobili, i meccani, le dame, le modificazioni, i d’apres'' become part and parcel of a denouncement of violence and decline. From the very first representations of the nuclear period (1951) he showed a commitment to fighting all forms of aggression which, through the grotesque collages entitled “Generals (Generali 1959)” and ''Military parades (Le parate militari)'', led to three great works: ''The funeral of the anarchist Pinelli (I funerali dell’anarchico Pinelli 1972)'', ''Nixon parade'' (1974) and ''The Apocalypse (L’Apocalisse 1979)''. With ''Epater le robot'' (1983) and ''Mannequins (Manichini 1984-87)'' Baj stepped up criticism of contemporary society and the indiscriminate use of technology, while with ''Metamorphosis and metaphors (Metamorfosi e metafore 1988)'', ''Mythology of Kitsch (Mitologia del Kitsch 1989)'' and ''Garden of delights (Il giardino delle delizie)'' he denounced the corruption of taste brought about by the culture of industrial products. In 1993 he began the series of ''Tribal masks (Maschere tribali)'', ''Felts (Feltri)'' and ''Totems (Totem)''. In 1999 he created 164 portraits of the Guermantes from Proust's Remembrance of Things Past. The close relationship between painting and literature was always an endless source of inspiration for Baj. Evidence of his relationship with poets and literary intellectuals, both Italian and foreign, can be seen in a series of fifty artist's books, complete with prints and many other books, ranging from the work or poets of the classical age like Lucretius, Martial, Tacitus and increasingly more recent authors, including: Lewis Carrol, John Milton, André Breton, Edoardo Sanguineti, Roberto Sanesi, Umberto Eco, Alda Merini. He also made memorable contributions to the world of theatre with his famous marionettes created for Alfred Jarry's ''Ubu Roi'' in 1984. A restless artist and intellectual, Baj constantly wove together his creative work with intellectual reflections on art. Midway through the Fifties, he contributed to the magazines ''Il Gesto'' and ''Phases''. He published numerous books, including “Patafisica”, “Automitobiografia”, ”Impariamo la pittura”, “Fantasia e realtà” with publishing company Guttuso, “Ecologia dell'arte”. He wrote, particularly during the Eighties, for major newspapers and magazines, including “Il sole 24 ore” and “Corriere della sera”. His works have been exhibited in the world's leading museums and art galleries. Enrico Baj died in Vergiate (Varese)on 16th June 2003.
Enrico Baj - Litografia originale Colorful Abstraction 1962 XXe Siecle Dimensioni: 32 x 24 Edizione: G. di San Lazzaro. Enrico Baj, italiano (1924 - 2003) Nato a Milano il 31 ottobre 1924, Enrico Baj è stato uno dei più importanti artisti italiani contemporanei. Protagonista dell'avanguardia degli anni Cinquanta e Sessanta accanto a Fontana, Jorn, Manzoni e Klein, Baj stabilì stretti legami con Max Ernst, Marcel Duchamp, E. L. T. Mesens e altri artisti del gruppo Cobra, con il Nuovo Realismo, il Surrealismo e la Patafisica. Nel 1951 a Milano, insieme a Dangelo e Dova, Baj fonda il movimento ''Arte Nucleare''; nel 1954, in opposizione alla ripetitività sistematica del formalismo stilistico, fonda con Asgern Jorn il ''Mouvement International pour une Bauhaus Imaginiste'' contro la razionalizzazione forzata e l'astrazione geometrica dell'arte. I collage policromatici e a tecnica mista pervasi da una vena giocosa e ironica, costituiscono il simbolo della vena satirica dell'artista milanese: lo smembramento della forma per esprimere la deflagrazione della materia e dell'immaginario. L'opera di Baj si articola in vari periodi, tutti segnati da un'ironia profana e da una costante ricerca di rinnovate forme espressive: temi giocosi e divertenti come quelli de ''Gli specchi, i mobili, i meccani, le dame, le modificazioni, i d'apres'' diventano parte integrante di una denuncia della violenza e del declino. Fin dalle prime rappresentazioni del periodo nucleare (1951) mostra un impegno contro ogni forma di aggressione che, attraverso i collage grotteschi intitolati "Generali 1959" e "Le parate militari", sfocia in tre grandi opere: ''I funerali dell'anarchico Pinelli 1972'', ''Nixon parade'' (1974) e ''L'Apocalisse 1979''. Con ''Epater le robot'' (1983) e ''Manichini'' (1984-87) Baj intensifica la critica alla società contemporanea e all'uso indiscriminato della tecnologia, mentre con ''Metamorfosi e metafore (1988)'', ''Mitologia del Kitsch (1989)'' e ''Il giardino delle delizie'' denuncia la corruzione del gusto indotta dalla cultura del prodotto industriale. Nel 1993 inizia la serie delle ''Maschere tribali'', ''Feltri'' e ''Totem''. Nel 1999 ha creato 164 ritratti dei Guermantes da "Ricordo delle cose passate" di Proust. Lo stretto rapporto tra pittura e letteratura fu sempre una fonte inesauribile di ispirazione per Baj. Le prove del suo rapporto con poeti e intellettuali letterari, sia italiani che stranieri, si possono vedere in una serie di cinquanta libri d'artista, completi di stampe e molti altri libri, che vanno dall'opera o poeti dell'età classica come Lucrezio, Marziale, Tacito e autori sempre più recenti, tra cui: Lewis Carrol, John Milton, André Breton, Edoardo Sanguineti, Roberto Sanesi, Umberto Eco, Alda Merini. Ha anche dato un contributo memorabile al mondo del teatro con le sue famose marionette create per "Ubu Roi" di Alfred Jarry nel 1984. Artista e intellettuale irrequieto, Baj intreccia costantemente il suo lavoro creativo con riflessioni intellettuali sull'arte. A metà degli anni Cinquanta, contribuisce alle riviste "Il Gesto" e "Fasi". Pubblica numerosi libri, tra cui "Patafisica", "Automitobiografia", "Impariamo la pittura", "Fantasia e realtà" con la casa editrice Guttuso, "Ecologia dell'arte". Ha scritto, soprattutto negli anni Ottanta, per importanti quotidiani e riviste, tra cui "Il sole 24 ore" e il "Corriere della sera". Le sue opere sono state esposte nei principali musei e gallerie d'arte del mondo. Enrico Baj è morto a Vergiate (Varese) il 16 giugno 2003.
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