Primitive Symbolist Painting by Enrico Prometti 1945 - 2009 Italy Mid-Century signed and dated 1967 On red textured paper fabric Known for his African inspired Primitive Symbolist Abstract Art Provenance from the estate of Italian designer and Architect Renato Magri friend and contemporary of Gian Carrozi and Vico Magistretti architect and designer.
We are listing another painting from the house by Prometti separately Enrico’s encounter with Africa happened long before he set foot there when, as a teenager, he witnessed the magic of certain artefacts, and with his first figurative experiments recycling waste material. This gave rise to his first conceptual reflections on the analogies between cultures: the West, caught in the whirlpool of exasperating and continuous production, can no longer manage to think of recycling as a condition for a balanced ecosystem, but only as a déjà vu revival dictated by fashion. Prometti’s productions have silently pursued this ecology of art for decades, and its message is all too topical nowadays. Enrico loved to define himself ironically as an old man who stays young through creative play, but this playful artistic activity concealed an anthropological dimension, a quest for the origins of form and art-making. This symbolic investigation lived in unison with, and was fed by, the interaction with “primitive” arts, inexhaustible fonts of inspiration and studio practice. He made countless trips to Africa, marked by adventure, encounters with landscapes, cultures, colours and sounds. He had witnessed a great deal of this variegated world, an inventory of mankind in transformation, one foot in the painful past and another in the global future around the corner. Amongst the many African peoples, that which Enrico visited most often was the by now well known Dogon, with their complex symbolism and archaic cosmogony that never ceases to amaze. Enrico Prometti, born Bergamo Italy 1945 - 2009 From 1959 until 1965 studied at “G. Carrara” Academy of Fine Arts in Bergamo. Personal exhibitions of painting, sculpture and woodcuts in private and public galleries in Bergamo, Milan, Lodi, Ferrara, Olbia. Collective exhibitions in Italy and abroad, including two personal exhibitions in New York in 1996. Long journeys in Indonesia, Sumatra, Papua and, especially, West Africa.
Pittura simbolista primitiva di Enrico Prometti 1945 - 2009 Italia Mid-Century firmata e datata 1967 Su tessuto di carta rossa testurizzata Nota per la sua arte astratta simbolista primitiva di ispirazione africana Provenienza dalla proprietà del designer e architetto italiano Renato Magri amico e contemporaneo di Gian Carrozi e Vico Magistretti architetto e designer
Segnaliamo separatamente un altro dipinto della casa di Prometti L'incontro di Enrico con l'Africa è avvenuto molto prima che vi mettesse piede, quando da adolescente ha assistito alla magia di alcuni manufatti e ai suoi primi esperimenti figurativi di riciclo di materiali di scarto. Da qui nascono le sue prime riflessioni concettuali sulle analogie tra culture: l'Occidente, preso nel vortice di una produzione esasperata e continua, non riesce più a pensare al riciclo come condizione per un ecosistema equilibrato, ma solo come un déjà vu revival dettato dalla moda. Le produzioni di Prometti hanno perseguito silenziosamente per decenni questa ecologia dell'arte, il cui messaggio è oggi fin troppo attuale. Enrico amava definirsi ironicamente un vecchio che si mantiene giovane attraverso il gioco creativo, ma questa attività artistica ludica nascondeva una dimensione antropologica, una ricerca delle origini della forma e del fare arte. Questa indagine simbolica viveva all'unisono e si alimentava dell'interazione con le arti "primitive", fonti inesauribili di ispirazione e di pratica in studio. Innumerevoli sono stati i suoi viaggi in Africa, segnati dall'avventura, dall'incontro con paesaggi, culture, colori e suoni. È stato testimone di questo mondo variegato, un inventario dell'umanità in trasformazione, con un piede nel passato doloroso e un altro nel futuro globale dietro l'angolo. Tra i tanti popoli africani, quello che Enrico visitava più spesso era l'ormai noto Dogon, con il suo complesso simbolismo e la sua cosmogonia arcaica che non smette mai di stupire. Enrico Prometti, nato a Bergamo 1945 - 2009 Dal 1959 al 1965 ha studiato all'Accademia di Belle Arti "G. Carrara" di Bergamo. Mostre personali di pittura, scultura e xilografia in gallerie private e pubbliche a Bergamo, Milano, Lodi, Ferrara, Olbia. Mostre collettive in Italia e all'estero, tra cui due personali a New York nel 1996. Lunghi viaggi in Indonesia, Sumatra, Papua e soprattutto in Africa occidentale.
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