17th century old master, oil on canvas (relined), housed in a Florentine giltwood frame. Portrait of a female saint, Circle of Guido Reni (Calvenzano 1575-1642 Bologna). Italian painter of popular religious works and critically acclaimed mythological scenes. He was born in Bologna and began to study painting at the age of nine; he joined the Carracci Academy when he was 20. His studies were rounded off by a trip to Rome in about 1600. from that moment on, antique and recent Roman art became his ideals. He admired Raphael unconditionally. He did, however, come to terms with Caravaggio's naturalism in a group of youthful works such as The Crucifixion of St Peter in the Vatican Gallery (1604), where the use of chiaroscuro provided enormous energy. He alternated between living in his native Bologna and visits to Rome. After Annibale Carracci's death (1609) he became the leader of the classical school of Emilian painters. His adhesion to this school can be seen in the frescos he painted in Rome in about 1610 in the Quirinal Palace, the Vatican, and various churches (e.g. San Gregorio Magno al Cielo). They were inspired by the return to classical taste and culminated in Aurora in Palazzo Ludovisi which has almost mimetic qualities. The large altarpieces he painted in Bologna - The Massacre of the Innocents and Pietà dei Mendicanti both in the Bologna Pinacoteca Nazionale - mark the triumph of design, the ability to control and channel feelings, gestures, expressions, drawing, and colour into a single, eloquent, and faultless form. Guido Reni's success was underlined by the important commissions he received. They included the cycle of The Labors of Hercules (1617-21) that he painted for the Duke of Mantua and which are now in the Louvre. He exalted the clarity of light, the perfection of the body, and lively colour. Toward the end of his life, Reni modified his style. His paintings became so airy as to seem insubstantial and were almost completely monochrome. He also used long, flowing brushstrokes and conveyed an atmosphere laden with intense melancholy. Guido Reni was a quintessentially classical academic but he was also one of the most elegant painters in the annals of art history. He was constantly seeking an absolute, rarefied perfection which he measured against classical Antiquity and Raphael. Because of this, over the years the Bolognese painter has been in and out of fashion, depending on the tastes of the times. The eighteenth century loved him, the nineteenth century, persuaded by the violent criticism of John Ruskin, hated him. But even his detractors cannot deny the exceptional technical quality of his work nor the clarity of his supremely assured and harmonious brushwork. Provenance: an important private collection Good condition overall, ready to hang. Old label verso..
antico maestro del XVII secolo, olio su tela (ribattuto), custodito in una cornice in legno dorato fiorentino. Ritratto di santa donna, Cerchio di Guido Reni (Calvenzano 1575-1642 Bologna). Pittore italiano di opere religiose popolari e di scene mitologiche apprezzate dalla critica. Nato a Bologna, iniziò a studiare pittura all'età di nove anni e a 20 entrò nell'Accademia dei Carracci. I suoi studi furono completati da un viaggio a Roma intorno al 1600. Da quel momento l'arte romana antica e recente divenne il suo ideale. Ammira Raffaello incondizionatamente. Si confronta tuttavia con il naturalismo caravaggesco in un gruppo di opere giovanili come La crocifissione di San Pietro della Galleria Vaticana (1604), dove l'uso del chiaroscuro fornisce un'enorme energia. Alterna la vita nella natia Bologna a soggiorni a Roma. Dopo la morte di Annibale Carracci (1609) divenne il leader della scuola classica dei pittori emiliani. La sua adesione a questa scuola è testimoniata dagli affreschi che realizzò a Roma intorno al 1610 nel Palazzo del Quirinale, in Vaticano e in diverse chiese (ad esempio San Gregorio Magno al Cielo). Si ispirano al ritorno al gusto classico e culminano nell'Aurora di Palazzo Ludovisi, che ha qualità quasi mimetiche. Le grandi pale d'altare dipinte a Bologna - La strage degli innocenti e Pietà dei Mendicanti, entrambe alla Pinacoteca Nazionale di Bologna - segnano il trionfo del disegno, la capacità di controllare e incanalare sentimenti, gesti, espressioni, disegno e colore in un'unica forma eloquente e impeccabile. Il successo di Guido Reni fu sottolineato dalle importanti commissioni ricevute. Tra queste, il ciclo delle Fatiche di Ercole (1617-21) che dipinse per il Duca di Mantova e che oggi si trovano al Louvre. Esalta la chiarezza della luce, la perfezione del corpo e la vivacità del colore. Verso la fine della sua vita, Reni modificò il suo stile. I suoi dipinti divennero così ariosi da sembrare inconsistenti e quasi completamente monocromi. Utilizza inoltre pennellate lunghe e fluide e trasmette un'atmosfera carica di intensa malinconia. Guido Reni fu un accademico classico per eccellenza, ma anche uno dei pittori più eleganti della storia dell'arte. Egli era alla costante ricerca di una perfezione assoluta e rarefatta, che misurava con l'antichità classica e con Raffaello. Per questo motivo, nel corso degli anni il pittore bolognese è entrato e uscito di moda, a seconda dei gusti del tempo. Il Settecento lo amava, l'Ottocento, persuaso dalle violente critiche di John Ruskin, lo odiava. Ma anche i suoi detrattori non possono negare l'eccezionale qualità tecnica del suo lavoro né la chiarezza della sua pennellata estremamente sicura e armoniosa. Provenienza: importante collezione privata Buone condizioni generali, pronto per essere appeso. Vecchia etichetta sul retro.
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