Appendiabiti Cactus di Guido Drocco e Franco Mello per Gufram, 1968

Designer Guido Drocco was born in San Benedetto Belbo, Cuneo, Italy in 1942. He studied architecture at Turin’s Polytechnic University. He is perhaps best known for his iconic Cactus coat rack (c. 1972), a piece he co-designed with fellow Italian Franco Mello for the Gufram brand. Playfully rebellious, Cactus questions the dividing line between indoor and outdoor, natural and synthetic, and exemplifies the kind of experimentation that was enabled by the era’s rapid advances in new materials. It was part of Gufram’s iconic Multipli series of the late 1960s and early 1970s: a collection of groundbreaking designs produced in self-hardening polyurethane foam with a patented lacquered finish, called Guflac.

Since that time, Drocco and Mello’s cactus form has been rereleased by Gufram in a variety of colors and names, including the white Biancocactus, the black Nerocactus, and the red Rossocactus (all 2010), and the 2012 Metacactus, whose coloring mimics being burnt by the sun. The original is included in the collections of several institutions, including the Museum of Modern Art and the Cooper-Hewitt National Design Museum, both in New York; the Centre Georges Pompidou and Musée des Arts Décoratifs, both in Paris; the Vitra Design Museum in Weil am Rhein, Germany; and Tate Modern in London.

Designer Franco Mello was born in Genoa, Italy in 1945. While information on the designer is limited, he is highly regarded for his iconic Cactus coat rack (c. 1972), a piece he co-designed with fellow Italian Guido Drocco for the Gufram brand. Playfully rebellious, Cactus questions the traditional dividing line between indoor and outdoor and exemplifies the kind of experimentation enabled by the era’s rapid advances in new synthetic materials. It was part of Gufram’s Multipli series of the late 1960s and early 1970s: a collection of icons produced in self-hardening polyurethane foam with a patented lacquered finish, called Guflac.

Since that time, Mello and Drocco’s cactus form has been rereleased by Gufram in a variety of colors and names, including the white Biancocactus, the black Nerocactus, and the red Rossocactus (all 2010), and the 2012 Metacactus, whose coloring mimics being burnt by the sun. The original is included in the collections of several institutions, including the Museum of Modern Art and the Cooper-Hewitt National Design Museum, both in New York; the Centre Georges Pompidou and the Musee des Arts Decoratifs, both in Paris; the Vitra Design Museum in Weil am Rhein, Germany; and Tate Modern, London.

Mello lives in both Turin and Spineto Scrivia, Italy, and teaches Industrial Design for Visual Communication at the Polytechnic University of Turin.

La fondazione di Gufram risale al 1952 a Torino, quando i fratelli Gugliermetto aprono un atelier per la produzione di pezzi di arredamento. Negli anni '60, quando le idee di architettura radicale e anti-design mettono radici in Italia - in particolare a Torino - i fratelli cominciano a cercare nuovi metodi per appoggiare artisti, architetti e designer emergenti, e le loro sperimentazioni con nuove forme e materiali nella produzione di arredamento. Nel 1966, Gufram (acronimo per Gugliermetto Fratelli Arredamenti Moderni) viene reinventato come "laboratorio creativo" sotto la direzione artistica del designer italiano Giuseppe Raimondi (morto nel 1997).  Fin dall'inizio, il marchio si dedica alla ricerca estetica, tecnologica, e sui materiali, che valorizzi la libertà artistica piuttosto che la pura funzionalità e i limiti logistici.

La schiuma poliuretanica diventa il segno di riconoscimento di Gufram; la sua estrema malleabilità e versatilità la rendono particolarmente adatta ad esprimere l'estetica provocatoria ispirata alla Pop art e spesso ironica del marchio. Tra la fine degli anni '60 e l'inizio dei '70 Gufram modernizza diversi oggetti - oggi iconici, in poliuretano modellato, spesso realizzati lavorando con i designer più all'avanguardia del tempo. Lavori degni di nota del primo catalogo di Gufram includono la poltrona Space Age Alvar (1967) di Raimondi; i tappeti a forma di pietre Pavèpiuma (1967) e Sassi (1968) dell'artista Piero Gilardi; la sedia di ispirazione matematica Detecma (1968) del fisico Tullio Regge; l'amato Pratone (1971) in finta erba dei designer radicali Giorgio Ceretti, Pietro Derossi, e Riccardo Rosso; il divano ispirato a Dalì Bocca (1970) dei designer dello Studio 65; e l'appendiabiti Cactus (1972) dei designer Guido Drocco e Franco Mello.

Gufram comincia ad attirare l'attenzione nazionale in seguito alla sua presentazione alla Triennale di Milano del 1968. Le lodi internazionali, però, arrivano dopo l'inclusione del marchio nella famosa mostra del 1972 al MoMA, Italy: The New Domestic Landscape, che unisce lavori concettuali di nomi del calibro di Joe Colombo, Gaetano Pesce, e Archizoom, e, probabilmente, pone le fondamenta del regno del modernismo. Da questo momento, Gufram sarà sempre presente negli annali della storia del design.

Il dettagliato catalogo odierno del marchio è diviso in due collezioni: “Made in Italy,” che comprende edizioni aperte, come Alvar e Mozza (1968) di Raimondi, Detecma di Regge, Jolly Roger (2013) di Fabio Novembre, Bounce (2014) di Karim Rashid; e “Handmade in Italy,” che comprende edizioni limitate fatte a mano, come La Cova (1973) di Gianni Ruffi, Summertime (2013) di Valerio Berruti, e The End (2014) prodotta in collaborazione con TOILETPAPER di Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari, tra gli altri. Altre collaborazioni recenti includono Emanuele Magini, Studio Job, e Ross Lovegrove.

Gufram manterrà la sua sede a Torino per 30 anni fino al 2005, quando viene acquistato dal Poltrona Frau Group. Successivamente, nel 2011, Gufram verrà acquisito da Sandra Vezza e suo figlio Charley, imprenditori motivati a rivitalizzare lo storico marchio italiano. Gufram si trova oggi a Barolo e Roddi, Italia.

I design di Gufram possono essere trovati nelle più importanti collezioni di design del mondo, tra cui al Metropolitan Museum of Art  e al MoMA a New York, al Vitra Design Museuma Weil am Rhein, alla Triennale di Milano, al Centro Georges Pompidou a Paris, tra gli altri. 

* Tutte le foto per gentile concessione di Gufram.