Oil on canvas. Signed bottom right. Portrait of a young woman in a black evening gown, enlivened by a big flower shawl that she wears draped on a shoulder.
Piece by Alberto Salietti, an artist from Romagna, who, even if he developed almost all of his artistic career in Milan and Liguria, the painter, carver, mosaicist and fresco-painter, was still a reference point for painters from Romagna, especially between the two wars. After he moved to Milan with his family, he attended the Accademia of Brera until 1914.
After the Venice Biennale in 1924, he became a part of the Novecento movement, which he became a secretary of in 1925. In 1926, he exhibited at the 'First Exhibition of the Italian Novecento' and in 1927 he was one of the founders of the 'Group of seven modern painters', with Funi, Sironi, Tosi, Carrà, Marussig and Bernasconi.
As a portraitist and landscapist, Salietti, who drew from the post-impressionist, secessionist and modern influences, gave an original contribution to Italian art between the two wars, standing out for the joyous and optimistic adhesion to reality.
The painting is framed.
Olio su tela. Firmato in basso a destra. Ritratto di una giovane donna in abito da sera nero, ravvivato da un grande scialle a fiori che porta drappeggiato su una spalla.
Opera di Alberto Salietti, artista romagnolo che, pur sviluppando quasi tutta la sua carriera artistica a Milano e in Liguria, pittore, intagliatore, mosaicista e affrescatore, fu comunque un punto di riferimento per i pittori romagnoli, soprattutto tra le due guerre. Trasferitosi a Milano con la famiglia, frequentò l'Accademia di Brera fino al 1914
Dopo la Biennale di Venezia del 1924, entra a far parte del movimento Novecento, di cui diventa segretario nel 1925. Nel 1926 espone alla "Prima mostra del Novecento italiano" e nel 1927 è tra i fondatori del "Gruppo dei sette pittori moderni", con Funi, Sironi, Tosi, Carrà, Marussig e Bernasconi.
Ritrattista e paesaggista, Salietti, che attinse alle influenze post-impressioniste, secessioniste e moderne, diede un contributo originale all'arte italiana tra le due guerre, distinguendosi per la gioiosa e ottimistica adesione alla realtà.
Il dipinto è incorniciato.
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