Image dimensions: 24.7 x 32.8 cm. Valeria is a beautiful etching realized by the artist Luigi Bartolini realized in 1948. Original etching on china paper applied. Plate dimensions: mm 247 x 328. Edition of 50 prints. Hand-signed, titled and numbered on the lower margin: Valeria 7/50 Bartolini. Signed and dated on plate on the lower left corner: “Bartolini 48”. Titled on plate on the upper side: Valeria. In good conditions, yet with slight foxing. One of the specimen is now preserved at the Civica Raccolta Bertarelli in Castello Sforzesco in Milan. Luigi Bartolini Cupramontana (Ancona), 1892 – Rome 1963 An accomplished Twentieth Century Italian engraver, painter, writer, art critic and engraver. He spent his early years living in Rome, Siena, and Florence and was professionally formed through university courses in art and medicine, museums, and the Academy Belle Arti. He begins to study art in 1912 with a special preference for Goya, Rembrandt, and Fattori. His success as an engraver arrives in 1924 with his exhibitions at Bragaglia’s House of Art and Casa Palazzi di Roma (70 etchings). In 1925 he participates in the II Roman Biennial and then in the Venice Biennial from 1928 to 1936. He is considered, along with Morandi, the greatest Italian engraver. His expositive work continues with intensity in the post-war period with one-man exhibitions in both Italy and abroad. His last one-man exhibition takes place at the XXXI Venice Biennial and at the National Chalcography in Rome in 1962. Bartolini lives through his era in complete liberty, dedicating himself to painting, to art criticism, to literature and teaching. This intellectual and artistic autonomy is well reflected in his engravings and it is exactly because of this characteristic of intellectual autonomy that he has never really belonged to the Scuola Romana although he was very attached to it because he frequented the Roman environment and it’s artists who he would often exhibit with. His literary production is gathered the volumes Polemiche (1940), Credo d’artista (1945), Il Fallimento della Pittura (1948) and Poesie 1911-1963(1964). As a critic, he collaborates with numerous magazines such as “Il Selvaggio”, “Quadrivio”, “La Tribuna”, “L’Ambrosiano” etc. After the war, “Bicycle Thieves” (1946) was used as an idea by De Sica for the homonymous film (1948), an Italian Neorealist masterpiece.
Dimensioni dell'immagine: 24.7 x 32,8 cm. Valeria è una bellissima acquaforte realizzata dall'artista Luigi Bartolini nel 1948. Incisione originale su carta porcellana applicata. Dimensioni della lastra: mm 247 x 328. Edizione di 50 stampe. Firmato a mano, titolato e numerato sul margine inferiore: Valeria 7/50 Bartolini. Firmato e datato su lastra sul margine inferiore sinistro: "Bartolini 48". Firmato su tavola sul lato superiore: Valeria. In buone condizioni, ma con leggera volpe. Uno degli esemplari è ora conservato presso la Civica Raccolta Bertarelli del Castello Sforzesco di Milano. Luigi Bartolini Cupramontana (Ancona), 1892 - Roma 1963 Un affermato incisore italiano del Novecento, pittore, scrittore, critico d'arte e incisore. Ha vissuto i primi anni a Roma, Siena e Firenze e si è formato professionalmente attraverso i corsi universitari di arte e medicina, i musei e l'Accademia Belle Arti. Inizia a studiare arte nel 1912 con una particolare predilezione per Goya, Rembrandt e Fattori. Il suo successo come incisore arriva nel 1924 con le mostre alla Casa dell'Arte di Bragaglia e alla Casa Palazzi di Roma (70 incisioni). Nel 1925 partecipa alla II Biennale di Roma e poi alla Biennale di Venezia dal 1928 al 1936. È considerato, insieme a Morandi, il più grande incisore italiano. Il suo lavoro espositivo prosegue con intensità nel dopoguerra con mostre personali in Italia e all'estero. La sua ultima mostra personale si svolge alla XXXI Biennale di Venezia e alla Calcografia Nazionale di Roma nel 1962. Bartolini vive la sua epoca in piena libertà, dedicandosi alla pittura, alla critica d'arte, alla letteratura e all'insegnamento. Questa autonomia intellettuale e artistica si riflette bene nelle sue incisioni ed è proprio per questa sua caratteristica di autonomia intellettuale che non ha mai realmente fatto parte della Scuola Romana, anche se vi era molto legato perché frequentava l'ambiente romano ed è con gli artisti che spesso esponeva. La sua produzione letteraria è raccolta nei volumi Polemiche (1940), Credo d'artista (1945), Il Fallimento della Pittura (1948) e Poesie 1911-1963 (1964). Come critico collabora con numerose riviste come "Il Selvaggio", "Quadrivio", "La Tribuna", "L'Ambrosiano" ecc. Nel dopoguerra, "Ladri di biciclette" (1946) è stato utilizzato come idea di De Sica per l'omonimo film (1948), capolavoro del Neorealismo italiano.
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