This print from a limited edition of 10 is printed on a Fine Art Giclée on Hahnemühle Fine Art Baryta 325gsm paper.
The surrealist, nightcrawler-tinged photography of Buenos Aires-born Javier 'Monty' Kaplan (b. 1986) comes—as is often the case with millennials—as the creative byproduct of an existential crisis. Kaplan, a filmmaker by trade, suffered a 'nightmarish' (Kaplan’s own word) career producing music videos, commercials, and a low-budget feature film before enervation within the medium led him to Miami. There, brooding in ennui, Kaplan began photographing suburban environments as a new and sanative creative outlet. These rambles, which enchanted Kaplan to the autonomous liberties of photography over film, form the basis of his portfolio: stunning, snoopy compositions of Miami’s day and (mostly) night landscapes, whose light, and lack thereof, Kaplan manipulates to mediate urban life as it is missed in observation. Ambiguous. Bewitchingly mysterious. In flux. It’s this vibrant eye for a day’s supernatural contrasts that inform Kaplan’s present work in Buenos Aires, where he focuses his lens on the epic transience of golden hour: the city’s Edenic vignettes of dawn and evening.
Questa stampa da un'edizione limitata di 10 è stampata su una Fine Art Giclée su carta Hahnemühle Fine Art Baryta 325gsm.
La fotografia surrealista e notturna di Javier 'Monty' Kaplan (nato a Buenos Aires nel 1986) è, come spesso accade per i millennials, il sottoprodotto creativo di una crisi esistenziale. Kaplan, un regista di professione, ha sofferto una carriera 'da incubo' (parola di Kaplan stesso) producendo video musicali, spot pubblicitari e un lungometraggio a basso costo prima che l'inattività del mezzo lo portasse a Miami. Lì, rimuginando nella noia, Kaplan ha iniziato a fotografare ambienti suburbani come nuovo e sano sfogo creativo. Queste divagazioni, che hanno incantato Kaplan alle libertà autonome della fotografia rispetto alla pellicola, formano la base del suo portfolio: composizioni stupefacenti e curiose dei paesaggi diurni e (soprattutto) notturni di Miami, la cui luce, e la sua mancanza, Kaplan manipola per mediare la vita urbana come si perde nell'osservazione. Ambiguo. Ammaliantemente misterioso. In flusso. È questo occhio vibrante per i contrasti soprannaturali di un giorno che informa il lavoro attuale di Kaplan a Buenos Aires, dove concentra il suo obiettivo sull'epica transitorietà della golden hour: le vignette edeniche della città all'alba e alla sera.
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