Gli editori di Pamono puntano il riflettore sui trend più recenti del design vintage svedese
Appunti sul campo: da Hygge a Lagom
Un posto speciale nei cuori degli amanti del design è per sempre riservato al design scandinavo: come si può non amare i pezzi senza tempo, eleganti e scultorei di maestri danesi come Hans Wegner, Arne Jacobsen, e molti altri ancora? Sotto sotto, però, sta emergendo un nuovo desiderio di sfidare i classici; non si tratta di un rifiuto totale dell’estetica scandinava del dopoguerra, ma bensì del desiderio di fare perno su una sensibilità leggermente più soft e più affascinante. Meno Don Draper; più Ingrid Bergman. Perciò il mercato del design vintage scandinavo ha gradualmente spostato la sua attenzione su Svezia e Danimarca.
Tra gli scandinavi del Mid-Century, i designer svedesi del dopoguerra hanno sposato forme Déco-esche, e il rigido minimalismo dell’era modernista è stato mitigato da una tavolozza di colori più pallida, abbellimenti più formosi, e da un rispetto senza scrupoli per tecniche artigianali e forme tradizionali. L’aspetto era semplice, ma non troppo semplice. Delicato, ma forte. Elegante ma comunque abbordabile. Proprio nel mezzo di un continuum tra sicurezza architettonica e decorazioni invitanti, il design vintage svedese incarna quella bellezza bilanciata che emerge quando gli estremi sono respinti in favore della sobrietà. Quest’anno, infatti, i trendsetter di tutto il mondo hanno proclamato il concetto svedese si lagom - traducibile in modo grezzo come “la giusta quantità” - come il nuovo hygge.
Continua a leggere per scoprire alcune delle nostre più recenti scoperte preferite nel mondo del vintage svedese. E se ti piace quello che vedi clicca sulle immagini per saperne di più su ogni prodotto.
Durante l’epoca Mid-Century, uno dei più famosi grandi magazzini di Stoccolma, il Nordiska Kompaniet , ha prodotto una vasta serie di mobili, lampade e decorazioni di lusso. Recentemente abbiamo notato sempre più esemplari degli anni ‘50 e ‘60 di questa marca in giro per i mercati vintage, e, in particolare, siamo attratti da quei pezzi che camminano sulla linea tra riduzione modernista, e forme e motivi più guidati dalle tradizioni. Dai un’occhiata al lavoro ricco di carattere del poco conosciuto designer David Rosén ; amiamo come le sue opere evochino immagini della borghesia alla moda del dopoguerra svedese.
Nelle foto sopra: le sedie a dondolo Lovö di Axel Einar Hjorth per Nordiska Kompaniet, 1932; il divano Paradiset di Kerstin Hörlin-Holmquist per Nordiska Kompaniet, 1956 circa; il tavolino da caffè Futura di David Rosén per Nordiska Kompaniet, 1952 circa; i comodini in mogano di David Rosén per Nordiska Kompaniet, anni ‘50 circa; il tavolino da caffè di Stig Lindberg & David Rosén per Nordiska Kompaniet, 1955 circa; le sedie Tokyo di Carl-Axel Acking per Nordiska Kompaniet, 1960 circa.
Bodafors , più precisamente conosciuto come Svenska Möbelfabrikerna i Bodafors, è una di quelle marche di design del XX secolo di cui sono rimasti solo pochi dettagli storici. Ma dai tanti prodotti Bodafors trovati oggi nel mercato vintage, sappiamo che l’azienda ha collaborato con una serie di talenti d’eccellenza svedesi, tra cui Carl-Axel Acking, Bertil Fridhagen, Axel Larsson, Carl Malmsten, e Bruno Mathsson. Come molti produttori scandinavi dell’era, Bodafors crea semplici e pratici tavoli, sedute, e articoli di storage in legni pregiati, come teak, mogano, e quercia. Si distingue comunque dal suo equivalente danese per una distinta tendenza verso leggerezza, delicatezza e modestia. E i prezzi rimangono molto più attraenti rispetto ad altre marche danesi.
Nelle foto sopra: la toeletta in teak di Sven Engström & Gunnar Myrstrand per Bodafors, 1962; l'armadio in teak e quercia di Carl-Axel Acking per Bodafors, anni ‘50 circa; le poltrone in pelle e quercia di Bertil Fridhagen per Bodafors, 1960 circa; il divano e le poltrone in teak di Folke Ohlsson per Bodafors, 1968; le poltrone in quercia di Folke Ohlsson per Bodafors, 1961; la scrivania in mogano con anta scorrevole, attribuita a Bertil Fridhagen per Bodafors, anni ‘50 circa.
Se si fa un paragone tra la Danimarca e la Svezia, allora è giusto dire che Hans-Agne Jakobsson è il Poul Henningsen nel suo paese, per il suo amore per il design di illuminazioni, e perché il suo lavoro è diventato da collezione nel mercato vintage. Al contrario di Henningsen, però, Jakobsson ha anche prodotto i suoi stessi design attraverso la sua omonima azienda, e negli anni, dal punto di vista stilistico, è stato sempre felice di provare ogni tipo di materiale e forma. Il risultato: Jakobsson ha qualcosa di eccitante da offrire ad ogni gusto, dall’Art Déco e la Swedish Grace, al modernismo organico, Space Age, e molto altro ancora. In questo momento, le sue lampade da tavolo e a sospensione in ottone con frange in seta sono dei pezzi esclusivi tra i decoratori internazionali.
Nelle foto sopra: la lampada a sospensione di Hans-Agne Jakobsson, 1960 circa; la lampada da tavolo Carolin di Hans-Agne Jakobsson, 1963; la lampada doppia T 607 con frange di Hans Agne Jakobsson, 1963; le lampade a sospensione T766 di Hans-Agne Jakobsson, 1970 circa; la lampada da tavolo ad olio L-47 di Hans-Agne Jakobsson, anni ‘50 circa; la lampada a sospensione di Torsten Orrling per Hans-Agne Jakobsson, 1970 circa.
Anche se siamo attratti da molti design tradizionali del Mid-Century svedese, non vogliamo dare l’impressione che la Svezia manchi di pezzi puramente funzionalisti. Se il minimalismo è il tuo stile preferito, allora ti possiamo raccomandare diverse fantastiche aziende svedesi, tutte offrono una forma di semplice perfezione: per esempio, le iconiche mensole con struttura a rete di Nisse Strinning , e le meno conosciute librerie modulari con struttura in acciaio di Exqvista . O guarda il nuovo stile da ufficio di Åtvidabergs , le lampade direzionali e regolabili di ASEA , e le lampade a sospensione a strati e biomorfe di Granhaga Metallindustri - perfette per diffondere al meglio la luce. E non dimentichiamoci del più importante orgoglio modernista della Svezia: l’amata Gräshoppa Lamp di Greta Magnusson Grossman, prodotta da Bergboms.
Nelle foto sopra: le lampade a sospensione Trava di Carl Thore (Sigurd Lindkvist) per Granhaga Metallindustri, anni ‘60 circa; l'unità di mensole modello 14 di Exqvista Style, anni ‘60 circa; la libreria in olmo di Nils “Nisse” Strinning per String Furniture, anni ‘60 circa; le lampade da tavolo regolabili di ASEA, anni ‘50 circa; la sedia da scrivania girevole, attribuita a Einar Dahl per Åtvidabergs, anni ‘30 circa; la lampada da terra Grasshopper G-33 di Greta Magnusson Grossman per Bergboms, 1947 circa.
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Anna Carnick
Ex redattore per Assouline, the Aperture Foundation, Graphis, e Clear, Anna ama celebrare grandi artisti e designer. Suoi pezzi sono apparsi in diverse importanti pubblicazioni di arte e cultura, ed ha inoltre curato l’edizione di molti libri. Anna è l’autrice di Design Voices e Nendo: 10/10, e poche cose le piacciono come un bel picnic.
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Wava Carpenter
Dopo aver studiato storia del design alla Parsons, Wava ha indossato molti cappelli in supporto della cultura del design: ha insegnato design studies, curato mostre, organizzato dibattiti, scritto articoli - e tutto questo ha ispirato e continua ad ispirare il suo lavoro da Pamono come caporedattrice.
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