Chinese enamel and brass Zi Jin Cheng floral cloisonné vase that sits on a carved ebonised wooden stand. The vase has a black and gold background featuring various flowers and foliage in rich colours, including a lotus flower, rose, carnation and a bird mid-flight. There are also beautifully decorative borders around the top, middle and bottom. In very good vintage condition – no dents or loss of pattern.
Produced in Zi Jin Cheng (China's Forbidden City), which was the Chinese imperial palace for almost 500 years, and is the largest imperial palace in the world.
In antiquity, the cloisonné or champlevé technique was mostly used for jewellery and small fittings for clothes, weapons or similar small objects decorated with geometric or schematic designs, with thick cloisonné walls. In the Byzantine Empire techniques using thinner wires were developed to allow more pictorial images to be produced, mostly used for religious images and jewellery, and by then always using enamel. By the 14th century this enamel technique had spread to China, where it was soon used for much larger vessels such as bowls and vases; the technique remains common in China to the present day, and cloisonné enamel objects using Chinese-derived styles were produced in the West from the 18th century.
Vaso cinese cloisonné floreale in ottone e smalto Zi Jin Cheng su supporto in legno ebanizzato intagliato. Il vaso ha uno sfondo nero e oro con vari fiori e fogliame dai colori intensi, tra cui un fiore di loto, una rosa, un garofano e un uccello in volo. Sono presenti anche dei bei bordi decorativi intorno alla parte superiore, centrale e inferiore. In ottime condizioni d'epoca, senza ammaccature o perdite di modello
Prodotto nella Zi Jin Cheng (Città Proibita della Cina), che fu il palazzo imperiale cinese per quasi 500 anni ed è il più grande palazzo imperiale del mondo
Nell'antichità, la tecnica cloisonné o champlevé era utilizzata soprattutto per gioielli e piccoli accessori per abiti, armi o oggetti simili di piccole dimensioni, decorati con disegni geometrici o schematici, con spesse pareti cloisonné. Nell'Impero Bizantino furono sviluppate tecniche che utilizzavano fili più sottili per consentire la produzione di immagini più pittoriche, utilizzate soprattutto per immagini religiose e gioielli, e a quel punto sempre con l'uso dello smalto. Nel XIV secolo questa tecnica di smaltatura si diffuse in Cina, dove fu presto utilizzata per recipienti molto più grandi, come ciotole e vasi; la tecnica è rimasta comune in Cina fino ai giorni nostri e gli oggetti in smalto cloisonné che utilizzano stili di derivazione cinese sono stati prodotti in Occidente a partire dal XVIII secolo.
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