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1910s Italian Signed Landscape
Beautiful and important oil painting on cardboard by the great Bolognese artist Ugo Gheduzzi (Crespellano BO 5 March 1853 - Turin 1925).
The light of rare intensity and the clear colours make this work a small masterpiece.
Signed on the reverse “U. Gheduzzi”
This artwork, never before on the market, comes from an important private collection and is beautified by an impressive antique frame in gilded wood.
Ugo Gheduzzi (Crespellano, Bologna March 5, 1853 - Turin in 1925).
Emilian painter, born in Crespellano, near Bologna, deals with the picture of gender, but more the country. In Turin, in 1880, he had a painting entitled: On the street of Monteveglio; in Rome, in 1883, a beautiful painting representing some of the Surroundings of Belluno and in Turin, in 1884, a good painting for color and drawing, entitled: On the end of summer". (Angelo De Gubernatis in 'Dictionary of living Italian artists', and Gonnelli, 1906)
He was born in Crespellano, in the province of Bologna, on March 5, 1853 and entered the Academy of Fine Arts in 1867; he obtained school prizes in elements of Ornato (1868), Decoration (1870), elements of Figure (1870 and 1871) and finally in Landscape and elements of Architecture (1872). In 1874, still very young and just finished his studies, he was called to Turin, to work for the Teatro Regio, by Riccardo Fontana, already a collaborator of Augusto Ferri. It's the beginning of a career as a set designer that will last a lifetime. The set designer's work, however, included, at the end of the theatrical season, moments of break that were generally spent in the hometown, to be with the family. During these periods Ugo Gheduzzi practiced landscape painting. This habit can also be found, for example, in Alfonso Goldini and was quite common. Thus, even of Gheduzzi you can follow this double existence of set designer in Turin, where he lives in the attics of the Regio, constantly at work, and in Pragatto, a small town in Crespellano, as a village painter. As a set designer, the most substantial nucleus of his sketches is preserved by the Gheduzzi heirs, given that the sets, already by their nature ephemeral works, are lost following a serious fire that devastated the Regio in 1936. Many of these sketches and drawings are reproduced in the works of Basso and Viale Ferrero (see the bibliography) and include shows such as Verdi's Aida, performed at the Regio in 1879, the Excelsior grand ball (1881-1882) - given in Turin in honor of the opening of the Fréjus tunnel -, Wagner's Lohengrin (1890), Giacomo Puccini's absolute first Manon Lescaut at the Regio in 1893, Tosca (1900) again by Puccini, Sigfrido (1905-1906), still Wagner's.
However, it is as a landscape painter that Belluzzi remembers him, preserving a photograph of the Bolognese countryside (n. 132) presented at the San Michele in Bosco Exhibition in 1888; in Palermo in the same year he was awarded the gold medal for Paragon Stone. Throughout the eighties of the nineteenth century, Gheduzzi presented himself at national exhibitions: in Rome in 1883 (Dintorni di Belluno), in Turin in 1884 (Sul finire d'e summere) and in 1902 (Casas rusticche); he also participated in the exhibitions of the promoters (1907: Piedmontese countryside, purchased by the Dukes of Genoa) and the Circle of Artists of the Piedmontese city (1917: In the shadow of the beeches, At work). In Bologna he frequently presents large copies of works at the exhibitions of Francesco Francia; he is flanked, in his work at the Regio as in landscape painting, by the firstborn Augustus: to the Emilian hills are added the Piedmontese Alps. The Gheduzzi family in fact moved slowly to Piedmont since Augusto first trained in the Academy in Bologna but then moved to Turin and that he, like the other brothers, Giuseppe - also in Turin in the Academy - and then Cesare and Mario, will work as set designers at the Regio for his father, becoming both Cesare and, above all, Mario, pioneers of the new cinematographic art. In 1889 Ugo Gheduzzi was appointed honorary academician in Bologna and in 1912 ordinary member. Two of his paintings, two oils, one on cardboard (Landsage with town), the other on board (House of Ceres), which in the materials denounce their origin of painting almost leisure, carried out in moments of break, are at the MAMbo in Bologna, but many of his works are at the Albertina of Turin, in private houses or on the market. In the area of Crespellano he then works as a painter decorator and of him are to remember at least the two large canvases of 1893 representing La Fiera di Pragatto and Scena di caccia in Palude, intended to cover or replace the identical mural paintings made by the painter in Giulio Stagni's villa, and the room-country in the Bentivoglio-Grassi palace now Garagnani of 1894. In Turin in 1923 he took care of the scenery for the staging of the Passion of Christ at the Stadium of Turin, a grandiose sacred representation that provides for the reconstruction of the places and facts of the Passion of Jesus Christ through tableaux vivants. Ugo Gheduzzi died in Turin in 1925.
Isabella Stancari
Dimensions whiteout frame cm 40 x 20
paesaggio firmato italiano del 1910
Bellissimo e importante dipinto a olio su cartone del grande artista bolognese Ugo Gheduzzi (Crespellano BO 5 marzo 1853 - Torino 1925).
La luce di rara intensità e i colori nitidi fanno di quest'opera un piccolo capolavoro.
Firmato sul retro "U. Gheduzzi"
L'opera, mai presentata prima sul mercato, proviene da un'importante collezione privata ed è impreziosita da un'imponente cornice antica in legno dorato.
Ugo Gheduzzi (Crespellano, Bologna 5 marzo 1853 - Torino 1925).
Pittore emiliano, nato a Crespellano, nei pressi di Bologna, si occupa dell'immagine di genere, ma soprattutto di quella di campagna. A Torino, nel 1880, aveva un quadro intitolato: Sulla strada di Monteveglio; a Roma, nel 1883, un bel quadro che rappresenta alcuni dei dintorni di Belluno e a Torino, nel 1884, un quadro buono per colore e disegno, intitolato: Sulla fine dell'estate". (Angelo De Gubernatis in "Dizionario degli artisti italiani viventi", e Gonnelli, 1906)
Nasce a Crespellano, in provincia di Bologna, il 5 marzo 1853 ed entra all'Accademia di Belle Arti nel 1867; ottiene premi scolastici in Elementi di Ornato (1868), Decorazione (1870), Elementi di Figura (1870 e 1871) e infine in Paesaggio ed Elementi di Architettura (1872). Nel 1874, ancora giovanissimo e appena terminati gli studi, viene chiamato a Torino, per lavorare al Teatro Regio, da Riccardo Fontana, già collaboratore di Augusto Ferri. È l'inizio di una carriera di scenografo che durerà tutta la vita. Il lavoro di scenografo prevedeva però, al termine della stagione teatrale, dei momenti di pausa che generalmente venivano trascorsi nella città natale, per stare con la famiglia. In questi periodi Ugo Gheduzzi si dedicava alla pittura di paesaggio. Questa abitudine si ritrova, ad esempio, anche in Alfonso Goldini ed era piuttosto comune. Così, anche di Gheduzzi si può seguire questa doppia esistenza di scenografo a Torino, dove vive nelle soffitte del Regio, costantemente al lavoro, e a Pragatto, un piccolo paese del Crespellano, come pittore di villaggio. Come scenografo, il nucleo più consistente dei suoi bozzetti è conservato dagli eredi Gheduzzi, dato che le scenografie, già per loro natura opere effimere, sono andate perdute in seguito al grave incendio che devastò il Regio nel 1936. Molti di questi bozzetti e disegni sono riprodotti nelle opere di Basso e Viale Ferrero (vedi bibliografia) e comprendono spettacoli come l'Aida di Verdi, rappresentata al Regio nel 1879, il Gran Ballo Excelsior (1881-1882) - dato a Torino in onore dell'apertura del traforo del Fréjus -, il Lohengrin di Wagner (1890), la prima assoluta di Manon Lescaut di Giacomo Puccini al Regio nel 1893, Tosca (1900) sempre di Puccini, Sigfrido (1905-1906), ancora di Wagner.
Ma è come paesaggista che Belluzzi lo ricorda, conservando una fotografia della campagna bolognese (n. 132) presentata all'Esposizione di San Michele in Bosco del 1888; a Palermo nello stesso anno gli viene conferita la medaglia d'oro per la Pietra Paragon. Per tutti gli anni Ottanta dell'Ottocento, Gheduzzi si presenta alle esposizioni nazionali: a Roma nel 1883 (Dintorni di Belluno), a Torino nel 1884 (Sul finire d'e summere) e nel 1902 (Casas rusticche); partecipa inoltre alle mostre dei promotori (1907: Campagna piemontese, acquistata dai duchi di Genova) e del Circolo degli artisti della città piemontese (1917: All'ombra dei faggi, Al lavoro). A Bologna presenta spesso grandi copie di opere alle mostre di Francesco Francia; è affiancato, nel lavoro al Regio come nella pittura di paesaggio, dal primogenito Augusto: alle colline emiliane si aggiungono le Alpi piemontesi. La famiglia Gheduzzi infatti si trasferisce lentamente in Piemonte poiché Augusto si forma prima all'Accademia di Bologna ma poi si trasferisce a Torino e che lui, come gli altri fratelli, Giuseppe - anche lui a Torino in Accademia - e poi Cesare e Mario, lavoreranno come scenografi al Regio per il padre, diventando sia Cesare che, soprattutto, Mario, pionieri della nuova arte cinematografica. Nel 1889 Ugo Gheduzzi viene nominato accademico onorario a Bologna e nel 1912 socio ordinario. Due suoi dipinti, due oli, uno su cartone (Paesaggio con città), l'altro su tavola (Casa di Cerere), che nei materiali denunciano la loro origine di pittura quasi di svago, eseguita in momenti di pausa, sono al MAMbo di Bologna, ma molte sue opere sono all'Albertina di Torino, in case private o sul mercato. Nella zona di Crespellano lavora poi come pittore decoratore e di lui sono da ricordare almeno le due grandi tele del 1893 raffiguranti La Fiera di Pragatto e Scena di caccia in Palude, destinate a coprire o a sostituire le identiche pitture murali realizzate dal pittore nella villa di Giulio Stagni, e la stanza-paese nel palazzo Bentivoglio-Grassi ora Garagnani del 1894. A Torino nel 1923 curò le scenografie per la messa in scena della Passione di Cristo allo Stadio di Torino, una grandiosa rappresentazione sacra che prevede la ricostruzione dei luoghi e dei fatti della Passione di Gesù Cristo attraverso tableaux vivants. Ugo Gheduzzi morì a Torino nel 1925.
Isabella Stancari
Dimensioni cornice bianca cm 40 x 20
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