Acrylic on linen - Unframed The artist considers this painting, acrylic on polyester, to be a continuation of the kind of space revealed in sbc 195 and sbc 203: A formal matrix that is prevented from being perceived as merely figure-ground by virtue of its interaction with three separate receding spaces, none of which can be read as the background. Susan Cantrick is an American abstract painter whose primary interest is in painting as a structured visual response to sub-linguistic thinking. Her paintings are analogs of her pre-verbal perception that aim to be as articulate as possible, crystallizing the vitality and complexity of emergent cognition. She lives and works in Paris, France Cantrick’s essentially modernist painterly techniques, merging the gestural with the hard-edged, are mediated by post-modern digital interventions. Her hybrid practice favors a stylistic eclecticism that can belie its coherent underpinnings. The various processes she explores in her work combine elements of structure and freedom. For the last 10 years, she has been painting from digital studies that are generated from photo-fragments of her previous work. The results resemble what she characterizes as “a gamut of genealogies,” paintings that share a common visual ancestry with their predecessors. She recently embarked on the challenge of returning to previously unfinished works, proceeding with new compositions imposed on the already inhabited space. Her various approaches investigate painting as state of mind, process, and object, revealing a connection to ideas about context and the renewal of identity. Alongside her painting practice, Cantrick creates small-format collages mounted on paper and panel that are often composed of alternate applications of paint and ink-jet printed imagery. Beyond a love of color and the sensuality of paint, Cantrick’s process is driven and defined by her convictions about painting as a form of visual thinking rather than narration, illustration, or critique. As a painter, she thinks in terms of materializing the moment of her perceptual experience when thoughts begin to cohere but before they formulate themselves into language. Though she has occasionally used literature or photos from her environment as points of departure, specific external stimuli are rarely referenced. At the same time, she is aware of how the body and landscape have influenced her preoccupation with how to manipulate flat pictorial space -- how best to show its ambiguities and exploit its complexities.
Acrilico su lino - Non incorniciato L'artista considera questo dipinto, acrilico su poliestere, come una continuazione del tipo di spazio rivelato in sbc 195 e sbc 203: una matrice formale che non può essere percepita come una semplice figura-terraglia in virtù della sua interazione con tre spazi separati che si allontanano, nessuno dei quali può essere letto come sfondo. Susan Cantrick è una pittrice astratta americana il cui interesse primario è la pittura come risposta visiva strutturata al pensiero sublinguistico. I suoi dipinti sono analoghi della sua percezione pre-verbale che mirano ad essere il più possibile articolati, cristallizzando la vitalità e la complessità della cognizione emergente. Vive e lavora a Parigi, dove le tecniche pittoriche essenzialmente moderniste di France Cantrick, che fondono il gestuale con il duro lavoro, sono mediate da interventi digitali post-moderni. La sua pratica ibrida favorisce un eclettismo stilistico che può smentire i suoi coerenti fondamenti. I vari processi che esplora nel suo lavoro combinano elementi di struttura e libertà. Da dieci anni dipinge a partire da studi digitali generati da frammenti fotografici del suo lavoro precedente. I risultati assomigliano a ciò che lei caratterizza come "una gamma di genealogie", dipinti che condividono una comune ascendenza visiva con i loro predecessori. Recentemente ha intrapreso la sfida di tornare a opere incompiute in precedenza, procedendo con nuove composizioni imposte allo spazio già abitato. I suoi vari approcci indagano la pittura come stato d'animo, processo e oggetto, rivelando una connessione con le idee sul contesto e il rinnovamento dell'identità. Accanto alla sua pratica pittorica, Cantrick crea collage di piccolo formato montati su carta e pannello, spesso composti da applicazioni alternative di pittura e immagini stampate a getto d'inchiostro. Al di là dell'amore per il colore e la sensualità della pittura, il processo di Cantrick è guidato e definito dalle sue convinzioni sulla pittura come forma di pensiero visivo piuttosto che come narrazione, illustrazione o critica. Come pittrice, pensa in termini di materializzazione del momento della sua esperienza percettiva, quando i pensieri iniziano a coesistere, ma prima che si formulino in linguaggio. Sebbene abbia occasionalmente usato la letteratura o le foto del suo ambiente come punti di partenza, raramente si fa riferimento a specifici stimoli esterni. Allo stesso tempo, è consapevole di come il corpo e il paesaggio abbiano influenzato la sua preoccupazione su come manipolare lo spazio pittorico piatto - come mostrare al meglio le sue ambiguità e sfruttare le sue complessità.
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