Acrylic on linen - Unframed This acrylic painting on linen is one of a series of 10 that the artist developed from a painting that incorporated a photograph she took of a flatbed truck used for transporting cars. The element of interest on the truck was a sort of ladder with soft-cornered rectangular openings. She extracted all but the ladder structure from the photo, punched out the openings, and digitally superimposed the image on a painting in progress. That digital montage became the model for the original painting. Each successive painting took on its own identity completely apart from the source materials, with the soft-cornered rectangles and the palette being predominant constants. The 10 paintings were exhibited together in an exhibition entitled "Transitive" held at the American University of Paris in the spring of 2013. Susan Cantrick is an American abstract painter whose primary interest is in painting as a structured visual response to sub-linguistic thinking. Her paintings are analogs of her pre-verbal perception that aim to be as articulate as possible, crystallizing the vitality and complexity of emergent cognition. She lives and works in Paris, France. Cantrick’s essentially modernist painterly techniques, merging the gestural with the hard-edged, are mediated by post-modern digital interventions. Her hybrid practice favors a stylistic eclecticism that can belie its coherent underpinnings. The various processes she explores in her work combine elements of structure and freedom. For the last 10 years, she has been painting from digital studies that are generated from photo-fragments of her previous work. The results resemble what she characterizes as “a gamut of genealogies,” paintings that share a common visual ancestry with their predecessors. She recently embarked on the challenge of returning to previously unfinished works, proceeding with new compositions imposed on the already inhabited space. Her various approaches investigate painting as state of mind, process, and object, revealing a connection to ideas about context and the renewal of identity. Alongside her painting practice, Cantrick creates small-format collages mounted on paper and panel that are often composed of alternate applications of paint and ink-jet printed imagery. Beyond a love of color and the sensuality of paint, Cantrick’s process is driven and defined by her convictions about painting as a form of visual thinking rather than narration, illustration, or critique. As a painter, she thinks in terms of materializing the moment of her perceptual experience when thoughts begin to cohere but before they formulate themselves into language. Though she has occasionally used literature or photos from her environment as points of departure, specific external stimuli are rarely referenced. At the same time, she is aware of how the body and landscape have influenced her preoccupation with how to manipulate flat pictorial space -- how best to show its ambiguities and exploit its complexities.
Acrilico su lino - Senza cornice Questo dipinto acrilico su lino fa parte di una serie di 10 che l'artista ha sviluppato a partire da un dipinto che incorporava una fotografia che aveva scattato a un camion a pianale utilizzato per il trasporto di automobili. L'elemento di interesse sul camion era una sorta di scala con aperture rettangolari con angoli morbidi. Dalla foto ha estratto tutto tranne la struttura della scala, ha perforato le aperture e ha sovrapposto digitalmente l'immagine a un dipinto in corso. Quel montaggio digitale è diventato il modello per il dipinto originale. Ogni dipinto successivo ha assunto una propria identità completamente separata dai materiali di partenza, con i rettangoli con angoli morbidi e la tavolozza come costanti predominanti. I 10 dipinti sono stati esposti insieme in una mostra intitolata "Transitive" all'Università Americana di Parigi nella primavera del 2013. Susan Cantrick è una pittrice astratta americana il cui interesse primario è la pittura come risposta visiva strutturata al pensiero sub-linguistico. I suoi dipinti sono analoghi della sua percezione pre-verbale che mirano ad essere il più articolati possibile, cristallizzando la vitalità e la complessità della cognizione emergente. Vive e lavora a Parigi, Francia. Le tecniche pittoriche essenzialmente moderniste di Cantrick, che fondono il gestuale con il tagliente, sono mediate da interventi digitali post-moderni. La sua pratica ibrida favorisce un eclettismo stilistico che può smentire i suoi fondamenti coerenti. I vari processi che esplora nel suo lavoro combinano elementi di struttura e libertà. Negli ultimi 10 anni ha dipinto a partire da studi digitali generati da foto-frammenti del suo lavoro precedente. I risultati assomigliano a ciò che lei caratterizza come "una gamma di genealogie", dipinti che condividono una comune ascendenza visiva con i loro predecessori. Recentemente ha intrapreso la sfida di ritornare a lavori precedentemente incompiuti, procedendo con nuove composizioni imposte sullo spazio già abitato. I suoi vari approcci indagano la pittura come stato mentale, processo e oggetto, rivelando una connessione con le idee sul contesto e il rinnovamento dell'identità. Accanto alla sua pratica pittorica, Cantrick crea collage di piccolo formato montati su carta e pannello che sono spesso composti da applicazioni alternate di pittura e immagini stampate a getto d'inchiostro. Oltre all'amore per il colore e la sensualità della pittura, il processo della Cantrick è guidato e definito dalle sue convinzioni sulla pittura come forma di pensiero visivo piuttosto che di narrazione, illustrazione o critica. Come pittrice, pensa in termini di materializzazione del momento della sua esperienza percettiva, quando i pensieri cominciano a coagulare ma prima che si formino in un linguaggio. Anche se occasionalmente ha usato la letteratura o le foto del suo ambiente come punti di partenza, raramente fa riferimento a specifici stimoli esterni. Allo stesso tempo, è consapevole di come il corpo e il paesaggio abbiano influenzato la sua preoccupazione su come manipolare lo spazio pittorico piatto - come meglio mostrare le sue ambiguità e sfruttare le sue complessità.
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