Oil painting on canvas. Signed at the bottom left.
Born in Milan in 1819, Salvatore Mazza graduated in law by the will of the Father but, beginning to attend student and patriotic circles, he met numerous artists engaged on the anti-sinistrian front, which introduced him to painting and pushed him to abandon his law studies. In 1842 he exhibited for the first time in Brera, presenting five gender paintings; In the wake of Domenico Induno, the Mazza initially proposed a realistic and modern subject painting, especially subjects of contemporary history and popular setting scenes. In the same years he actively participated in the antasburg moths, culminated in the five days of Milan, of which he said in the autobiographical story, he himself illustrated. After the revolutionary parenthesis, he wrote and illustrated a historical novel (the Memorial of Fra 'Luca d'Avellino. Artistic and literary fantasies, 1850), contributing to the contemporary debate on the convenience of accompanying the literary texts of a figurative apparatus. This novel was crouched for the literary part by critics, but collected the approval of critics and the public for about 800 illustrations that corrected it.
Meanwhile, the pictorial production also resumed towards historical and literary subjects, but in 1856 the Mazza won the Mylius Award with the painting 'a resting herd' (initially preserved at the Pinacoteca di Brera di Milano but now irresibly), recognition that He led to decide to limit the pictorial production of gender scenes in favor of landscapes and paintings of medium and small animals, the subject of an increasing interest from the Ambrosian entrepreneurship bourgeoisie.
Throughout the period of his artistic maturity, the Mazza flanked to painting also an intense designer and cartoonist activity for satirical newspapers and actively participated in the Milanese artistic life, as an academician of the Accademia of Brera and as a critic of art.
Salvatore Mazza died in 1886 in Milan.
The work presented here is part of the pastoral production of the bat and proposes the same subject with which he won the Brera award.
The scene is set in an impervious mountain landscape, under snow-covered peaks of decidedly alpine conformation. The central part is occupied by a group of men and animals (cows and goats) which, in the rest break on the way, shake each other to look for warmth; Combined, the shepherd is lighting the focus of the bivouac, flanked by a child sorrows.
At the center, on the horse, a suggestive maternity of almost sacred flavor: a woman holds a newborn between her arms, covered with clothes that, for the choice of colors - red and blue - Retimed rather explicitly the traditional representation of the Madonna, and Chromatically stand out throughout the rest of the scene, dominated by the terrible terrain tones and the nuances of the gray that then turns into the white dirty white and clouds.
There is therefore a religious call to a very rural and secular gender scene.
The painting, coming from a private Milanese collection, has been restored and retracted.
It is presented in a golden frame of the end of 800.
Olio su tela. Firmato in basso a sinistra.
Nato a Milano nel 1819, Salvatore Mazza si laureò in giurisprudenza per volontà del padre ma, cominciando a frequentare circoli studenteschi e patriottici, conobbe numerosi artisti impegnati sul fronte antiaustriaco, che lo introdussero alla pittura e lo spinsero ad abbandonare gli studi di diritto. Nel 1842 espose per la prima volta a Brera, presentando cinque dipinti di genere; sulla scia di Domenico Induno, il Mazza propose inizialmente una pittura a soggetto realista e moderno, soprattutto soggetti di storia contemporanea e scene di ambientazione popolare. Negli stessi anni egli partecipò attivamente ai moti antiasburgici, culminati nelle Cinque giornate di Milano, di cui raccontò nel racconto autobiografico, da lui stesso illustrato. Dopo al parentesi rivoluzionaria, scrisse e illustrò un romanzo storico (Il memoriale di fra' Luca d'Avellino. Fantasie artistiche e letterarie,1850), contribuendo al dibattito contemporaneo sulla convenienza di corredare i testi letterari di un apparato figurativo. Tale romanzo venne stroncato per la parte letteraria dalla critica, ma riscosse l'approvazione della critica e del pubblico per le circa 800 illustrazioni che lo corredavano.
Riprese intanto anche la produzione pittorica, volta ancora verso soggetti storici e letterari, ma nel 1856 il Mazza vinse il premio Mylius con il dipinto 'Una mandria in riposo' (conservato inizialmente alla Pinacoteca di Brera di Milano ma oggi irreperibile), riconoscimento che lo portò a decidere di limitare la produzione pittorica di scene di genere in favore di paesaggi e pitture di animali di medie e piccole dimensioni, oggetto di un interesse crescente da parte della borghesia imprenditoriale ambrosiana.
Per tutto il periodo della sua maturità artistica il Mazza affiancò alla pittura anche un'intensa attività di disegnatore e vignettista per giornali satirici e partecipò attivamente alla vita artistica milanese, come accademico dell'Accademia di Brera e come critico d'arte.
Salvatore Mazza morì nel 1886 a Milano.
L' opera qui presentata rientra nella produzione pastorale del Mazza e propone lo stesso soggetto con cui egli vinse il premio di Brera.
La scena è ambientata in un impervio paesaggio montano, sotto cime innevate di conformazione decisamente alpina. La parte centrale è occupata da un gruppo di uomini e animali (mucche e capre) che, nella pausa di riposo nel cammino, si stringono gli uni agli altri a cercare calore; accosciato, il pastore sta accendendo il fuoco del bivacco, affiancato da un bambino grandetto.
Al centro, sul cavallo, una suggestiva maternità di sapore quasi sacro: una donna stringe fra le braccia un neonato, rivestita di abiti che, per la scelta dei colori - il rosso e il blu - richiamano piuttosto esplicitamente la tradizionale raffigurazione della Madonna, e spiccano cromaticamente in tutto il resto della scena, dominata dai toni terreni dei marroni e dalle sfumature del grigio che vira poi nel bianco sporco delle nevi e delle nubi.
Si intuisce quindi un richiamo religioso in una scena di genere molto rurale e laica.
Il dipinto, proveniente da collezione privata milanese, è stato restaurato e ritelato.
E' presentato in cornice dorata di fine '800.
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