Still Life is an original contemporary artwork realized by the Italian artist Gianfranco Ferroni (Livorno, 1927 - Bergamo, 2001) in 2001. Original Six Colors Lithograph. Edition of 100 prints. 320 x 350 mm. Hand-signed and dated in pencil by the artist on the lower right corner: Ferroni 91. Numbered in pencil on the lower left corner: 77/100. Perfect conditions. ''Still Life'' is one of the last artworks created by the master Ferroni, indeed during the same year Ferroni will die in Bergamo. The work is a lithograph in six colors and depicts a still life scene. It is a characteristic work of the last phase of Ferroni; in the center of the composition we find a table with a tablecloth and a series of objects resting on it: a circular container with a brush, an overturned container and a circular white small bottle. In addition to these objects, as in many other artworks of this period, there are quadrangular geometric shapes suspended in the void. The composition is characterized by a great elegance and refinement. This work has been realized by the Italian artist Gianfranco Ferroni (Livorno, 1927 - Bergamo, 2001). During the War he moved to Tradate near Varese, where, in the first post-war period, Ferroni lived a troubled period of great solitude that later also marked its production in the early 1960s. In 1946, despite the opposition of the parents, he began attending the Brera Academy of Fine Arts, where he had the opportunity to meet the art critic Franco Passoni and artists such as Dova, Crippa and Meloni. In Milan Ferroni begins to attend a group of young authors who will be the spokespersons of the movement of existential realism for a few years. After the solo show held at the Schettini Gallery in Milan, Bergamini Gallery represented his work between 1956 and 1960. The first etching, Periferia, of which there is only one example, dates back to 1957; it is concentrated on the suburbs of Milan. From this moment on, throughout his life, the chalcographic activity will become fundamental in his experience. In 1958. he participated in the Venice Biennale. That year was for him a year of reflection about the fate of his work. After the last exhibition at the Bergamini Gallery, in 1960 and his presence at the Tokyo Biennale in 1964 and at the 1965 Rome Quadriennale, Ferroni returned to exhibit at the 1968 Venice Biennale where he was assigned a personal room. Once the space has been set up, however, he decides - adhering to the youth riots and protests - to exhibit the paintings facing the wall. From 1968 to 1972 Ferroni lived in Viareggio, in an isolation that heralds another change in his poetics and a new stage of his painting, increasingly focused on the physical and psychological interior of the studio. After 1975 there are some important exhibition events in Ferroni's career, that presents his works in Italy and abroad, garnering great interest from critics and the public. The beginnings of the Eighties are immediately marked, in 1980, by a great anthology in Naples that traces his entire activity from 1958. In the Nineties, every labor suddenly seems to calm down; the objects, constantly protagonists, now float in an aura of magic and suspension. In 2002, a year after his death, the catalog raisonné of the engraved works was published and in 2006, the catalog raisonné of lithographs. In 2007, two anthological exhibitions were inaugurated at Palazzo Reale in Milan and at Palazzo della Ragione in Bergamo.
Still Life è un'opera d'arte contemporanea originale realizzata dall'artista italiano Gianfranco Ferroni (Livorno, 1927 - Bergamo, 2001) nel 2001. Litografia originale a sei colori. Edizione di 100 stampe. 320 x 350 mm. Firmata a mano e datata a matita dall'artista in basso a destra: Ferroni 91. Numerata a matita in basso a sinistra: 77/100. Condizioni perfette. ''Natura morta'' è una delle ultime opere realizzate dal maestro Ferroni, infatti nello stesso anno Ferroni morirà a Bergamo. L'opera è una litografia a sei colori e raffigura una scena di natura morta. È un'opera caratteristica dell'ultima fase di Ferroni; al centro della composizione troviamo un tavolo con una tovaglia e una serie di oggetti appoggiati su di essa: un contenitore circolare con un pennello, un contenitore rovesciato e una bottiglietta bianca circolare. Oltre a questi oggetti, come in molte altre opere di questo periodo, ci sono forme geometriche quadrangolari sospese nel vuoto. La composizione è caratterizzata da una grande eleganza e raffinatezza. Quest'opera è stata realizzata dall'artista italiano Gianfranco Ferroni (Livorno, 1927 - Bergamo, 2001). Durante la guerra si trasferisce a Tradate, vicino a Varese, dove, nel primo dopoguerra, Ferroni vive un periodo travagliato e di grande solitudine che segnerà poi anche la sua produzione nei primi anni '60. Nel 1946, nonostante l'opposizione dei genitori, inizia a frequentare l'Accademia di Belle Arti di Brera, dove ha modo di conoscere il critico d'arte Franco Passoni e artisti come Dova, Crippa e Meloni. A Milano Ferroni inizia a frequentare un gruppo di giovani autori che saranno per qualche anno i portavoce del movimento del realismo esistenziale. Dopo la personale alla Galleria Schettini di Milano, la Galleria Bergamini rappresenta il suo lavoro tra il 1956 e il 1960. La prima acquaforte, Periferia, di cui esiste un solo esemplare, risale al 1957; è concentrata sulla periferia di Milano. Da questo momento, per tutta la vita, l'attività calcografica diventerà fondamentale nella sua esperienza. Nel 1958 partecipa alla Biennale di Venezia. Quell'anno fu per lui un anno di riflessione sul destino del suo lavoro. Dopo l'ultima mostra alla Galleria Bergamini, nel 1960 e la presenza alla Biennale di Tokyo del 1964 e alla Quadriennale di Roma del 1965, Ferroni torna ad esporre alla Biennale di Venezia del 1968 dove gli viene assegnata una sala personale. Una volta allestito lo spazio, però, decide - aderendo alle rivolte e alle proteste giovanili - di esporre i quadri di fronte al muro. Dal 1968 al 1972 Ferroni vive a Viareggio, in un isolamento che preannuncia un altro cambiamento nella sua poetica e una nuova fase della sua pittura, sempre più incentrata sull'interno fisico e psicologico dello studio. Dopo il 1975 ci sono alcuni importanti eventi espositivi nella carriera di Ferroni, che presenta le sue opere in Italia e all'estero, riscuotendo grande interesse da parte della critica e del pubblico. Gli inizi degli anni Ottanta sono subito segnati, nel 1980, da una grande antologica a Napoli che ripercorre tutta la sua attività dal 1958. Negli anni Novanta, ogni lavoro sembra improvvisamente calmarsi; gli oggetti, costantemente protagonisti, fluttuano ora in un'aura di magia e sospensione. Nel 2002, un anno dopo la sua morte, viene pubblicato il catalogo ragionato delle opere incise e nel 2006 quello delle litografie. Nel 2007 vengono inaugurate due mostre antologiche a Palazzo Reale a Milano e a Palazzo della Ragione a Bergamo.
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