Lampade da parete AJ vintage di Arne Jacobsen per Louis Poulsen, 1959, set di 2

Nato a Copenaghen nel 1902, Arne Jacobsen ha lavorato da apprendista muratore prima di cominciare a studiare architettura presso la Accademia delle belle arti di Copenaghen. Nel 1925 partecipa all'Esposizione internazionale delle Arti decorative a Parigi, e a seguire intraprende un viaggio in Germania. In questo periodo di formazione subisce l'influenza di Le Corbusier, Walter Gropius, e Ludwig Mies van der Rohe.

Prima della Seconda Guerra Mondiale Jacobsen progetta in Danimarca numerosi edifici pubblici e privati, e contribuisce pertanto allo sviluppo di quello che verrà poi chiamato Danish Modern style, lo stile danese moderno. Nel 1943 lascia la Danimarca per la Svezia, dove lavora come creatore di carte da parati e tessuti; dopo la guerra ritorna però a casa. Nelle decadi successive Jacobsen diventa la personalità più di rilievo dell'architettura danese e, sotto l'influenza di Charles Eames, comicia a creare oggetti di arredamento per i suoi interni, come le iconiche Swan Chair e Egg Chair.

Oggi considerata come una delle fabbriche di lampade più importanti a livello mondiale, Louis Poulsen vede la luce nel 1874, prima come Copenhagen Direct Wine Import Company, cominciando poi nel 1986 a produrre componenti ed attrezzi elettrici. Negli anni '10 Louis Poulsen (1871-1934), nipote del fondatore della compagnia, ne assume la direzione e presto si associa all'imprenditore Sophus Kaastrup-Olsen (1884-1938), creando Louis Poulsen & Co. Nel 1917 Kaastrup-Olsen acquista la parte della compagnia del suo ex partner, diventando così l'unico proprietario dell'azienda, giusto in tempo per beneficiare della crescente domanda di illuminazione elettrica durante e dopo la Prima guerra mondiale.

Nel 1924 Kaastrup-Olsen collabora con l'architetto danese Poul Henningsen (1894-1967) alla creazione di un'innovativa lampada con tre paralumi - dopo che Henningsen fu scelto per partecipare alla leggendaria Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes di Parigi dell'anno successivo: Henningsen vincerà la medaglia d'oro, ed il suo lavoro con Louis Poulsen & Co. crescerà fino a diventare la collaborazione di tutta una vita (rimane a tutt'oggi la base della produzione dall'azienda).

Henningsen era ossessionato dalla luce e si considerava un "architetto della luce". Con la sua serie PH Lamp cercò di dar vita ad un'illuminazione non aggressiva ma comunque diretta dove servisse, accompagnata da morbide ombre e creata dalle allora nuove lampadine a incandescenza. Non disegnò semplicemente lampade, creò un intero universo; più di mille diversi modelli sono stati prodotti negli anni. Classici pioneristici e senza tempo come la Artichoke Lamp (1958) e la PH5 (1958), così come la lampada Ceiling Flower Pot (1958) del collega danese Verner Panton e la lampada da tavolo Panthella (1971), sono considerati parte del maggiore contributo scandinavo al design moderno.

Louis Poulsen, amata dagli amanti del design di tutto il mondo, continua ad essere specializzata nello sviluppo e nella produzione di illuminazione interna ed esterna. Funzionalità, comodità e atmosfera sono alla base del design di ogni lampada, e molti prodotti dell'azienda possono essere trovati in innumerevoli collezioni e musei di design del mondo, come il MoMA (New York), il Cooper Hewitt (New York), il Philadelphia Museum of Art, Indianapolis Museum of Art, il Museum of Decorative Arts (Copenaghen), Design Museum (Londra), e il Vitra Design Museum (Weil am Rhein). Oggi Louis Poulsen fa parte della Polaris Private Equity.

* Tutte le immagine su gentile concessione di Louis Pousen.