Achille Castiglioni was born in Milan in 1918, the son of the well -known sculptor Giannino: particularly active in the period between the two wars, the father will influence the "plastic" approach of Castiglioni to the design. Graduated in architecture at the Polytechnic of Milan in 1944, immediately Castiglioni became a member of the Sorting Committee and setting up of the VIII Triennale (1948, in the section dedicated to the furniture to be produced in series), to which he will often return: in 1951, for example , is in charge of the exhibition on lighting at the IX Triennale; In 1954 (X Triennale), of the one on the "Industrial Design" meanwhile, he started his professional studio, in which he worked together with his brother Pier Giacomo (older, graduating in Milan in 1937) until the premature disappearance of the latter , which took place in 1968 and the theme of light became one of the key points of the design of the Castiglioni who, at the end of the decade, also plan "sheath dress" (1949), the first of a long and very lucky series of lamps that will prove to be fertile ground for their inventiveness
Pier Giacomo's disappearance marks a tragic threshold in Achille's career, who from here on works in the sign of the continuity and reproducibility of the environments, increasingly towards the industrial design sector: it repeatedly designs the setting up of the Flos showroom in progress Europe (with various collaborators, including Italo Lupi, from 1968 to 1990), whose formula, which features artificial light, is repeated elsewhere; invents a new type of lamp with "parenthesis" (1971), of which it also draws the packaging; He receives the tribute of monographic exhibitions that sanction its international importance, as happened with the itinerant "Achille Castiglioni Designer" (1984-1986)
During his long career, moreover, Castiglioni received - alone or with his brother Pier Giacomo - an infinite number of prizes and awards, of which the first already in 1947, when the Triennale gives him the bronze medal. This early victory will follow an impressive number of gold compass: in 1955, he won thanks to the "Luminator" lamp; in 1960, with the "T12" chair; in 1962, with the "Pitagora" coffee machine; in 1964, with the "Spinamatic" beer stapler; in 1967, with a cap for simultaneous translations; in 1971, with "parenthesis"; In 1979, he was awarded twice thanks to the famous "parenthesis" lamp and the "Tr15" hospital bed; Until 1984, when the "Dry" cutlery win, and to 1989, the year in which he receives the honorable mention.
Source Domus
In good condition of golden conservation supplied without light bulb and with only earth thread
Height 24 cm Basic diameter 32.5 cm opal 17 cm high circumference 17 cm
E27 lamp attachment requires electrical wiring
Achille Castiglioni nasce a Milano nel 1918, figlio del noto scultore Giannino: particolarmente attivo nel periodo tra le due guerre, il padre influenzerà l’approccio “plastico” di Castiglioni al design. Laureato in architettura al Politecnico di Milano nel 1944, fin da subito Castiglioni diviene membro del comitato di ordinamento e allestimento dell’VIII Triennale (1948, nella sezione dedicata ai mobili da produrre in serie), a cui tornerà spesso: nel 1951, per esempio, è incaricato della mostra sull’illuminazione alla IX Triennale; nel 1954 (X Triennale), di quella sull’“Industrial design" Intanto, ha avviato il proprio studio professionale, in cui lavora insieme al fratello Pier Giacomo (più anziano, laureatosi a Milano nel 1937) fino alla prematura scomparsa di quest’ultimo, avvenuta nel 1968 E il tema della luce diviene uno dei punti cardine della progettazione dei Castiglioni che, sul finire del decennio, progettano anche “Tubino” (1949), la prima di una lunga e fortunatissima serie di lampade che si riveleranno terreno fertile per la loro inventiva
La scomparsa di Pier Giacomo segna una tragica soglia nella carriera di Achille, che da qui in poi lavora nel segno della continuità e della riproducibilità degli ambienti, sempre più verso il settore dell’industrial design: progetta ripetutamente l’allestimento dello showroom Flos in corso Europa (con vari collaboratori, incluso Italo Lupi, dal 1968 al 1990), la cui formula, che ha come protagonista la luce artificiale, è ripetuta altrove; inventa una nuova tipologia di lampada con “Parentesi” (1971), di cui disegna anche il packaging; riceve l’omaggio di mostre monografiche che ne sanciscono l’importanza internazionale, come avvenuto con l’itinerante “Achille Castiglioni Designer” (1984-1986)
Durante la sua lunga carriera, del resto, Castiglioni ha ricevuto – da solo o con il fratello Pier Giacomo – un’infinità di premi e riconoscimenti, di cui il primo già nel 1947, quando La Triennale gli conferisce la medaglia di bronzo. A questa precoce vittoria seguiranno un numero impressionante di Compassi d’Oro: nel 1955, vince grazie alla lampada “Luminator”; nel 1960, con la sedia “T12”; nel 1962, con la macchina per il caffè “Pitagora”; nel 1964, con lo spillatore di birra “Spinamatic”; nel 1967, con una cuffia per traduzioni simultanee; nel 1971, con “Parentesi”; nel 1979, è premiato due volte grazie alla celeberrima lampada “Parentesi” e al letto d’ospedale “Tr15”; fino al 1984, quando vincono le posate “Dry”, e al 1989, anno in cui riceve la menzione d’onore.
Fonte Domus
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